Lavoro disabili, prosegue accordo
BELLUNO. La Provincia di Belluno proroga per altri due anni l’accordo per favorire l’integrazione lavorativa e sociale delle personale con disabilità. Si va dalle disabilità fisiche a quelle psichiche.
Si tratta di un accordo che era stato sottoscritto la prima volta nel dicembre 2010 tra l’amministrazione provinciale, le Conferenze dei sindaci delle Usl 1 e 2, e le stesse aziende sanitarie bellunese.
In questi anni, tramite il documento di accordo, è proseguito il processo di consolidamento del sistema integrato fra le politiche assistenziali, socio-sanitarie, del lavoro e formative, grazie all’intervento sugli aspetti nodali e sulle principali interazioni tra i vari soggetti istituzionali coinvolti.
L’accordo sarebbe scaduto quest’anno, ma da parte delle Conferenze dei sindaci e anche delle stesse Usl è stata espressa la volontà di proseguire la strada, prorogando l’accordo.
D’altra parte, la stessa Provincia si trova in una posizione di grande incertezza in merito al proprio destino, dopo che l’anno scorso con la legge Delrio sono state cambiate le amministrazioni locali. Amministrazioni che ora attendono di conoscere dallo Stato e dalla Regione quali saranno le proprie competenze. Resta, infine, da capire, tra le altre cose, quale sarà anche il futuro dei Centri per l’impiego, per i quali si è in attesa di disposizioni nazionali e regionali di dettaglio.
Visti i risultati positivi ottenuti con questo accordo di programma, alla fine si è deciso di prorogarlo per altri due anni, in attesa, quindi, di capire come andranno le cose per la Provincia.
Se si guardano, infatti, i dati, è evidente che il sistema finora ha funzionato. Tra il 2011 e il 2014 sono state ben 294 le persone disabili prese in carico, soltanto nell’Usl 1, dal Servizio di integrazione lavorativa (Sil in sigla). Un numero che è andato crescendo (si passa dai 268 del 2011 ai 273 del 2013), nonostante la crisi economica di questi anni abbia rallentato la possibilità da parte delle aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, di poter attuare la norma che prevede l’assunzione delle persone con handicap. E questa difficoltà si evidenzia anche nel numero di tirocini avviati: nel 2013sono stati 103, mentre nel 2014 solo 82.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi