Lavoro, urne aperte all'Acc: si decide sull'allegato

Assemblee in fabbrica oggi e domani, poi lavoratori chiamati al voto
Operai al voto oggi e domani in Acc
Operai al voto oggi e domani in Acc
MEL. Di nuovo al voto. I lavoratori dell'Acc oggi e domani tornano alle urne dopo le assemblee con la rsu, per esprimersi sull'allegato all'accordo concordato con l'azienda nei giorni scorsi. Un nuovo referendum su un testo che specifica gli impegni dell'Acc ed entra nel merito di orari, ampliamento del numero di lavoratori coinvolti e investimenti futuri del gruppo che potrebbero ridurre gli attuali esuberi. Un'assemblea per turno. Oggi si inizia alle 9, la prima assemblea. A seguire quella dalle 15 alle 16, sul turno notturno dalle 22 alle 23 e, domani l'ultima dalle 14 alle 15. Il referendum sarà contestuale alle assemblee: gli operai saranno chiamati a votare subito (a scrutinio segreto e con spoglio finale, cioè domani, da parte della commissione). Ieri le rsu si sono ritrovate con i segretari provinciali Luca Zuccolotto (Fiom) e Bruno Deola (Fim), assente perchè aveva altri impegni Da Lan per la Uilm: si sono discussi i termini dell'integrazione all'accordo che è stato bocciato ormai due settimane fa con il primo referendum. Non sono mancati i distinguo, ma è chiara la linea rispetto al fatto che il testo allegato viene considerato «un passo avanti» rispetto al testo precedente e che chiarisce la precedente situazione con impegni dell'Acc in merito soprattutto alla necessità di effettuare investimenti sull'ammodernamento delle vecchie linee. «Chiederemo in merito l'opinnione a tutti i lavoratori» spiega Mauro Dalla Rosa, Fim-Cisl «speriamo sia positiva in merito alla lettera in allegato all'accordo. Come rsu pensiamo che così com'è formulato, il testo integrante dia abbastanza garanzie perchè impegna l'azienda a fare investimenti in fabbrica. Speriamo che i lavoratori lo approvino perchè altrimenti si fa dura: il nostro lavoro come rsu lo abbiamo assolto per trovare una soluzione, si sa che è dura lavorare di più in questo periodo ma se la prospettiva è dare garanzie occupazionali anche ai lavoratori in esuberi, questa va presa in considerazione. Domani nel pomeriggio abbiamo i risultati, speriamo positivi. Sulla situazione c'è ancora un po' di maretta, ma alla fine va trovata una soluzione: c'è troppa responsabilità su questa partita, la sentiamo tutta e rispetto a questo andava cercata una mediazione che potesse essere soddisfacente per tutti, specie per i lavoratori». Le rsu si sono rimesse al lavoro dal giorno dopo la bocciatura dell'accordo su carichi di lavoro, rotazioni e garanzie occupazionali future: hanno lavorato con l'azienda e sono arrivate a un testo che integra e spiega l'intesa bocciata. I punti riguardano l'orario di lavoro e la rotazione più ampia possibile con i lavoratori anche del vecchio flusso: in questo senso il peso del lavoro dovrebbe essere equamente diviso tra chi lavora sulla linea K e chi sulla vecchia linea Q. L'azienda dall'altra avrebbe messo nero su bianco che farà investimenti e che sta facendo studi per la riqualificazione delle linee Q e Sigma per poter processare il K, a settembre: una riconversione industriale che dovrebbe abbattere gli esuberi oggi ancora sulla carta. In ballo ci sono i nuovi volumi che con un nuovo «no» potrebbero prendere la via dell'Austria e aprire una strada incerta per la fabbrica di Mel. «Ora la parola spetta ai lavoratori» spiega Luca Zuccolotto», Fiom «se riterranno che questi punti sono sufficienti per dare un voto positivo ne saremo felici perchè ne va del futuro dello stabilmiento, consci del fatto che se c'è ancora un rigetto, sappiamo di che cosa stiamo parlando. Non stiamo sottovalutando il voto negativo precedente e il profodno malumore che c'è in fabbrica, ma per evitare di perdere volumi e per rilanciare la fabbrica, le rsu hanno fatto questo passo in avanti: passo che viene sulla scorta di quel che è comunque emerso in fabbrica tra i lavoratori, cioè recependo le loro istanze».

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