Lavoro, Zoldo coglie l’occasione

Con Sedico servizi, è l’unico comune bellunese a partecipare all’assegnazione dei contributi regionali
VAL DI ZOLDO . Pubblica utilità e cittadinanza attiva, al bando pubblicato nei mesi scorsi dalla Regione hanno partecipato per la provincia di Belluno solo il Comune di Val di Zoldo e l’Azienda speciale Sedico Servizi. Un dato che lascia un po’ perplessi, visto che la situazione attuale dal punto di vista lavorativo e occupazionale non è di certo rosea. E ci si sarebbe quindi aspettati un’adesione più numerosa, visto anche che l’intento del bando regionale è quello di finanziare progetti per l’inserimento lavorativo temporaneo di disoccupati privi di tutele.


Progetti, quindi, di inclusione sociale, portati avanti con risorse messe a disposizione dalla Regione (e dai Comuni per la loro quota) a favore dei soggetti economicamente più deboli, che possono essere assunti a tempo determinato per attività e servizi a favore delle comunità e dei territori.


Un doppio beneficio, dunque, sia per le persone in difficoltà sia per i Comuni, i quali avrebbero a disposizione, anche se solo per un periodo, qualche “forza” in più. Le risorse messe complessivamente a disposizione dal bando regionale ammontano a 8 milioni di euro, a valere sull’Asse II-Inclusione sociale (Por Fse 2014-2020). E, dal momento che i fondi, con le domande pervenute, non sono stati del tutto evasi (i contributi assegnati ammontano a 4 milioni e 139 mila euro, ne restano quindi disponibili 3 milioni e 861) la Regione ha deciso di riaprire il termini per la presentazione dei progetti, fissando la scadenza al 29 settembre 2017.


Intanto, il Comune di Val di Zoldo ha ottenuto dalla Regione un contributo di 11.824 euro per l’assunzione di due persone che, per sei mesi, saranno impegnate nella manutenzione del territorio. In totale, le risorse a disposizione per questo progetto sono 20 mila, grazie a una quota stanziata dal Comune. Prima di partire dovranno essere avviate le procedure di selezione. I requisiti sono stretti: i soggetti devono avere più di 30 anni, essere disoccupati senza alcuna forma di integrazione di reddito da almeno un anno e, inoltre, avere buone capacità manuali nell’uso di strumenti per lo sfalcio e la manutenzione del territorio ed essere in grado di svolgere piccoli lavori edili e di falegnameria.


«Questa opportunità fornita dal bando regionale non risolve alla radice i problemi di scarsa occupazione, che da anni rallentano sviluppo ed economia, e nemmeno le esigenze del territorio di essere costantemente manutentato», riflette Camillo De Pellegrin, sindaco di Val di Zoldo. «Tuttavia rappresenta un segnale di riconoscimento di entrambe le criticità per stare sempre “sul pezzo” e non abbassare la guardia, mantenendo alta l’attenzione sulle opportunità di sostenere occupazione e di ricercare sempre nuove possibilità di intervento per la cura del territorio».


Martina Reolon


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