L’avvocato in manette aveva 12 mila euro falsi

Il legale Florindo Ceccato,con studio a Spinea, era pedinato dai carabinieri Denunciata la segretaria che era con lui mentre spacciava le banconote

CORTINA. Spendeva pochi spiccioli, pagava con 50 euro falsi. Il resto era tutto buono. Arrestato dai carabinieri della compagnia di Cortina, Florindo Ceccato, avvocato veneziano e giudice di pace del Circondario di Padova. Ha 63 anni, è originario di Mirano e svolge la sua attività forense a Spinea. Tra Riviera del Brenta e laguna e dintorni. Accusato di detenzione di banconote false e illecita spendita, è detenuto nel carcere di Baldenich. Denunciata a piede libero una 50enne ucraina trovata in compagnia del legale e domiciliata nello stesso studio di via Roma. La sua posizione è ancora da chiarire, ma l’ipotesi di reato nei suoi confronti è quella di concorso in detenzione di banconote false. Sono stati sequestrati pezzi con lo stesso numero di serie per un totale di quasi 12 mila euro, oltre che valori bollati per centinaia di migliaia di vecchie lire, alcuni timbri riconducibili ai tribunali regionali e una bella somma in contanti.

«Tre euro di spesa con banconota fasulla»
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L’ultima spesa. Ceccato è stato incastrato ieri mattina, quando è entrato al bar La Stua di Valle di Cadore. Con il solito fare distinto, ha ordinato un caffè, una brioche e preso dall’espositore un pacchetto di caramelle. Lo scontrino emesso dalla gestrice Loredana Andreotta è sui cinque euro e l’uomo paga con una banconota da 50 apparentemente vera. Non poteva immaginare di essere seguito da una pattuglia in borghese del Nucleo radiomobile, che l’aveva individuato sulla base delle descrizioni dei commercianti raggirati nei mesi precedenti. Uno dei militari è entrato nel locale, per verificare il metodo di pagamento, ha trovato la barista con i soldi ancora in mano e glieli ha presi. Vista la rapidità con cui si era svolta l’operazione, la barista aveva anche pensato che quel carabiniere in borghese fosse un truffatore. L’avventore è stato seguito con discrezione, fermato e condotto in caserma per i necessari accertamenti. Qui ha cercato di proclamare la propria innocenza, anche una volta identificato come avvocato del Foro di Venezia. Ma all’interno della vettura, sotto un tappetino erano nascosti 24 pezzi dello stesso taglio per complessivi 1.200 euro. Tutti con il seriale S20175422632. Il maggiore Cristiano Rocchi e i suoi l’uomini l’hanno dichiarato in arresto per la flagranza del reato e il procuratore Francesco Saverio Pavone ha immediatamente emesso dei decreti di perquizione nello studio e nell’abitazione di Ceccato.

Candidato sindaco nel ’98 con il Polo delle libertà

I pagamenti precedenti. I militari stavano lavorando ormai da un mese e mezzo, sulla base di altre spedizioni in provincia di quest’uomo, che andava e tornava in giornata, sicuro di poterla fare franca tra le montagne. Il 5 agosto aveva comprato qualcosa per tre euro in un negozio di generi alimentari di Cencenighe, pagando con la stessa cartamoneta e il 14 agosto era salito fino a Rocca Pietore, per fare lo stesso giochetto nel bar di un hotel. Mentre in Agordino si sono accorti del raggiro solo grazie a un controllo della banca, ai piedi della Marmolada era stata una donna a rendersi conto che qualcosa non andava in quel foglio di carta. Aveva rincorso l’uomo e se n’era fatto consegnare uno genuino. Non ci provi più. Prima c’era soltanto una targa, poi anche una faccia e questo aspetto risulterà fondamentale nelle indagini.

Perquisizioni e sequestri. L’altra sera il procuratore Pavone è sceso prima a Spinea e poi a Mirano con la benedizione del gip Vincenzo Sgubbi. Nello studio di Ceccato, era presente anche il vicepresidente dell’Ordine degli avvocati Tommaso Bortoluzzi. Dentro un armadio e in altri contenitori, i carabinieri del posto hanno trovato altri 209 pezzi falsi per complessivi 10 mila 450 euro. Ma anche 10 mila euro in contanti veri, diverse centinaia di vecchie marche da bollo per atti giudiziari e alcuni timbri di palazzi di giustizia del Veneto, che non dovevano essere lì. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro. Durante la perquisizione, qualcuno ha notato un ritaglio di giornale e da questo gli inquirenti hanno capito di avere a che fare anche con un giudice di pace, oltre che con un avvocato. Nell’articolo, si parlava di una sentenza riguardante un caso particolare di autovelox.

Domani la convalida. Ceccato è detenuto nel carcere di Baldenich ed è in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto e della relativa misura cautelare. È difeso dal collega Andrea Faraon e l’impressione è che sia disposto a collaborare, a rispondere alle domande. Dovrà chiarire da dove vengono tutti quei tarocchi e se, alle sue spalle, c’è qualcosa di molto più grosso e importante. Qualche ipotesi ci sarebbe già, ma si tratta di avere dei riscontri. I carabinieri invitano chiunque sia stato gabbato con queste modalità a rivolgersi alla stazione dei carabinieri di competenza e a presentare una denuncia. Potrebbero esserci molti altri casi.

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