L’avvocato più brillo del cliente fermato dalla polizia stradale a Feltre

Il legale chiamato dall’automobilista feltrino stava festeggiando con degli amici. Ha soffiato per verificare che l’apparecchio funzionasse: ubriachezza manifesta
Latina,in via del Lido, controlli della Polizia Stradale nelle ore di rientro dalle discoteche, alcotest e limiti di velocità - Latina,in via del Lido, controlli della Polizia Stradale nelle ore di rientro dalle discoteche, alcotest e limiti di velocità. Foto Mario Proto - fotografo: Mario Proto
Latina,in via del Lido, controlli della Polizia Stradale nelle ore di rientro dalle discoteche, alcotest e limiti di velocità - Latina,in via del Lido, controlli della Polizia Stradale nelle ore di rientro dalle discoteche, alcotest e limiti di velocità. Foto Mario Proto - fotografo: Mario Proto

FELTRE. Avvocato più ubriaco del cliente. Con la scusa di soffiare nell’etilometro, per verificarne il corretto funzionamento, il legale di fiducia di un automobilista fermato dalla polizia stradale di Feltre e sospettato di guida in stato di ebbrezza, ha stabilito un valore addirittura superiore a quello del suo assistito: 1,21 contro 0,82.

Meno male che era a piedi e non in macchina: in ogni caso gli è stata contestata l’ubriachezza manifesta e, per estinguere il procedimento, dovrà pagare una sanzione amministrativa pari a 102 euro.

Nel frattempo, ne parlerà con il prefetto Francesco Esposito e con il consiglio di disciplina del suo ordine professionale, al quale è stato inesorabilmente segnalato. Ma potrebbe non essere finita così, nel senso che non tutto tornerebbe nel verbale scritto dalla pattuglia, almeno a sentire l’avvocato che di diritto ne capisce senz’altro. Attesi eventuali sviluppi.

I fatti sono recenti e risalgono alla sera di lunedì 11. La stradale allestisce un posto di controllo all’altezza di un distributore di carburanti, nella zona del Foro Boario. Cominciano a fermare gli automobilisti in transito e a verificare i documenti. In caso di presenze dei sintomi, tipo alito vinoso, occhi lucidi e difficoltà nel linguaggio, danno i necessari avvisi, tra i quali la possibilità di essere assistiti da un avvocato di fiducia.

Il precursore ha dato il segnale rosso e il legale viene rintracciato in un locale non distante, mentre sta festeggiando con degli amici. Ha bevuto due birre medie, alle quali fa seguito un caffè e, una volta messo giù il telefono, si incammina verso il luogo del controllo, ben sapendo come funziona la curva alcolemica. Bisogna prendersela comoda. Arrivato sul posto, tra le 21 e le 21.30, si è opposto all’accertamento sul suo cliente, senza cadere nel reato più grave di rifiuto, ma secondo gli agenti, tenendo un atteggiamento non adeguato al ruolo che ricopre.

Voce a volume molto alto, sguardo di sfida e qualche espressione maleducata. Sostenendo che l’etilometro non funzionasse in maniera attendibile, ha soffiato lui stesso e il valore è stato inequivocabile: 1,12. Inutile il tentativo di contattare i carabinieri, per confrontare il rendimento delle apparecchiature. In seguito ha soffiato l’automobilista, che ha fatto 0,82 sia al primo che al secondo tentativo. Un valore di poco superiore alla soglia penale, che comporta un processo per guida in stato di ebbrezza, che in caso di condanna prevede un’ammenda 800 a 3.200 euro, l’arresto fino a sei mesi e la sospensione della patente da sei mesi a un anno. Il valore sarà senz’altro contestato come non corretto in tribunale, per il tempo che è passato, ma c’è curiosità soprattutto per come andrà a finire la questione dell’ubriachezza manifesta dell’avvocato. —


 

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