L’azienda bellunese Fre Tor entra nel Gruppo Brovedani

L’amministratore delegato Jury De Col spiega gli obiettivi della società  «Vogliamo la leadership internazionale nel settore delle automazioni»

PIEVE D’ALPAGO

La FreTor Srl, di proprietà della famiglia De Col e specializzata in robotica e automazioni speciali, entra a far parte del Gruppo Brovedani, multinazionale attiva nel settore della produzione di componentistica per automotive, con sede a San Vito al Tagliamento.

L’acquisizione del controllo è avvenuta attraverso un aumento di capitale, così da prevedere oggi nella FreTor (società attiva nel segmento dell’automazione di processo e della robotica in alcuni specifici settori industriali) un 70% del capitale in capo al Gruppo Brovedani, attraverso la controllata “Brtc – Brovedani Technology Center”, che esprime il nuove presidente nella figura di Sergio Barel (Ceo di Brovedani Group Spa), il restante 30% alla famiglia De Col, con la garanzia di poter rivestire i ruoli di amministratore elegato con Jury De Col, di Cfo e responsabile risorse umane con Anuska De Col e di responsabile commerciale con Katia Pajer, moglie di Jury.

Brovedani Group SpA è una società multinazionale leader nella meccanica di precisione nel settore automotive. Il Gruppo, fondato nel 1947, occupa ad oggi oltre mille dipendenti con un fatturato consolidato nel 2017 di 115 milioni di euro e con stabilimenti in Italia a San Vito al Tagliamento e Modugno (Bari), nonché a Galanta (Slovakia) e Queretaro (Mexico).

Il fatturato 2017 di FreTor è stato di 6 milioni di euro. «In un momento storico in cui la FreTor sta crescendo e sta affrontando nuove richieste e tematiche», ha spiegato Jury De Col, «abbiamo sentito la necessità di guardare avanti con lungimiranza. Penso che i mercati più difficili non si possano e non si debbano affrontare da soli. È importante unire competenze diverse, idee, esperienze e persone, accomunate però dagli stessi valori: questo è il motivo per cui è nata questa sinergia con il gruppo Brovedani, una somma di competenze che ci permetterà di avvicinarci alle richieste dei mercati anche internazionali, creando valore per il territorio, per le persone che già fanno parte della FreTor e per quelle che entreranno a far parte dell’azienda».

A quanto ammonta il valore dell’operazione?

«Nel dettaglio non abbiamo ancora la cifra definitiva».

Per i ruoli svolti da lei e dai membri della sua famiglia sono stati indicati limiti temporali?

«No».

Avete avuto garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali in Alpago?

«Certamente. Non solo tutti i nostri addetti resteranno a lavorare con noi, ma abbiamo un programma di crescita molto significativo. Puntiamo a diventare, nel 2021, 110 dai 60 attuali (40 in Alpago e 20 a San Vito al Tagliamento), mentre il fatturato arriverà ai 20 milioni dai 10 attuali (6 FreTor più i 4 Brtc – Brovedani Technology Center)».

L’operazione avrà valore a partire dal primo agosto, quando FreTor srl entrerà ufficialmente a far parte del gruppo Brovedani. «Il nostro obiettivo», ribadisce Jury De Col, «è far assumere alla nuova combinazione societaria un ruolo di leadership internazionale nel settore delle automazioni, combinando le competenze manageriali e la presenza internazionale del Gruppo Brovedani al consolidato know how di FreTor». «La volontà aziendale», conclude, «è proseguire e rafforzare l’impegno di assumere, formare e dare valore alle persone del territorio bellunese, arricchendole però della diversità di persone proveniente da altri territori, italiani e non solo vista la presenza di Brovedani in due continenti» . —



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