Le accuse della Lega offendono il Pdl: «Parole senza senso»
FELTRE. Due mesi da separati in casa erano già stati messi in conto. Ma fra Lega e Pdl il problema non è più soltanto quello di sopportarsi. Aprendo la sua campagna elettorale solitaria - con Gilberto Signoretti in prima linea - il Carroccio ha improvvisamente (e un po’ inaspettatamente) alzato i toni dello scontro con i suoi alleati. E ora Vaccari si trova a dover governare gli ultimi delicatissimi passaggi amministrativi del suo mandato al comando di una truppa che definire divisa è fin troppo generoso.
«Senza Pdl e Udc possiamo essere trasparenti e coerenti», hanno detto i leghisti sabato mattina. Quelli del Pdl non l’hanno presa benissimo. E ieri il capogruppo in consiglio, Aldo Pellencin, non ha potuto esimersi da rispondere sulla stessa frequenza. «Sappiamo che in campagna elettorale tutto viene enfatizzato», la premessa del consigliere pidiellino, «ma la loro versione dei fatti è un po’ fantasiosa e totalmente priva di riscontri». Per la Lega, infatti, il fallimento di questi cinque anni si spiegherebbe con l’alto grado di rissosità della maggioranza. Da qui la scelta del Carroccio di puntare su un’amministrazione monocolore. «Ma tutti sanno che non è andata così», prosegue Pellencin, senza neppure sottolineare che l’unica vera crisi di questi anni - quella del dicembre scorso - era stata provocata da una spaccatura nella Lega. «E poi questa tesi è stata sostenuta dai segretari, quello cittadino e quello provinciale. I consiglieri leghisti non potrebbero mai dire una cosa del genere, perché non è vera, non ha nessun senso».
A quelli del Pdl, però, più di tutto non è andato giù il riferimento alla trasparenza: «Come se in questi anni qualcuno avesse fatto qualcosa di torbido», insiste il capogruppo. «Non mi pare che ci si possano muovere accuse di questo tipo. Sarebbe meglio se i leghisti pensassero alle proprie questioni interne, senza invasioni di campo. Tanto più che abbiamo un mandato da portare a termine e abbiamo rinnovato di recente i nostri impegni reciproci e verso gli elettori».
La polemica - a sentire Pellencin - non avrà riflessi sull’attività dell’amministrazione, che a marzo è chiamata a scelte importanti e a passaggi cruciali in aula. «Siamo sempre stati seri», conclude il capogruppo del Pdl, «e lo saremo fino alla fine. Puntiamo a completare le cose che abbiamo in sospeso, c’è un bilancio da approvare, ci sono ancora questioni da risolvere e c’è bisogno di serenità. Cerchiamo di lasciare la campagna elettorale fuori dal municipio, ancora per un po’».
Guardando al voto di maggio, invece, il Pdl dovrebbe sciogliere entro un paio di settimane le riserve sul suo candidato. Le uniche certezze, al momento, sono l’alleanza con l’Udc e la scelta di rinunciare a qualunque forma di accordo con la Lega, anche per un eventuale ballotaggio. L’alleanza durerà ancora un paio di mesi, non un giorno di più.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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