Le auto da demolire venivano esportate dalla concessionaria

LONGARONE. L’auto in demolizione? Secondo la Procura, capitava che una concessionaria di Longarone facesse scattare un’altra cosa: la radiazione dal pubblico registro automobilistico per portarla all’estero. Marino De Francesch e gli altri imputati sono accusati di concorso in falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative; falsità materiale commessa da un privato, falsità in scrittura privata e falsità in foglio firmato in bianco. La macchina ritirata dal concessionario non veniva rottamata, allo stesso tempo il cliente ne acquistava fiducioso un’altra.
Adriano Zago, per esempio, aveva dato dentro la sua Opel Corsa, per avere un’Astra. Un giorno qualcuno l’aveva raggiunto con un foglio bianco da firmare, accanto alla richiesta della carta d’identità per provvedere al passaggio di proprietà: «De Francesch mi aveva detto che la mia vecchia vettura sarebbe andata alla demolizione». Giovanni Sacchet aveva una Rover e anche lui aveva intenzione di demolirla, perché l’aveva lasciato a piedi, per la rottura del motore. Nel suo caso, è stato redatto questo documento di radiazione per esportazione.
Nel marzo 2008, c’è un’ispezione da parte della Polizia stradale. Gli agenti controllano una bisarca - quel camion particolare per il trasporto dei veicoli - sul quale sono ancorate cinque auto. Chiedono i documenti, ma non ci sono, poi il registro di carico e scarico, ma si sentono rispondere che il valore è inferiore ai 300 euro. A quel punto, c’è la perquisizione del salone, con il sequestro dei fascicoli, nei quali ci sono le deleghe che cercavano. Mancano ancora due testimoni da sentire, che già non si erano presentati in passato e, pertanto, sono stati multati, in attesa di sentirli. L’udienza è stata rinviata dal giudice Cristina Cittolin al 21 luglio, alle 13.
Un’imprecisione sul ruolo della settimana scorsa: Giancarlo Cerutti, che era imputato di truffa non era difeso dall’avvocato Bressan, ma dal collega Zaglio, rappresentato in aula da Elisa Facchin.
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