Le Calandre al top nazionale, la Peca a 18 punti
Nel panorama veneto spiccano i balzi in avanti di Cera e Quadri
FIRENZE.
Il ristorante Le Calandre di Rubano vola alto. Anzi continua a farlo da anni. A quota 19.5/20 per l'esattezza, lo stesso punteggio dell'anno scorso. Secondo al fotofinish insieme a Vissani e alla Pergola di Roma. La cucina padovana nel complesso esce bene dalla guida Espresso. Ma vanno bene anche molti altri ristoranti del Veneto. Nella guida irrompe il
Caffè Quadri
di Venezia. Lo storico locale di piazza San Marco con la gestione Alajmo si merita subito un 17/20 che lo pone nel ristretto olimpo della ristorazione veneta. Non solo: si guadagna anche il premio speciale «Novità dell'anno». Ai fornelli c'è Silvio Giavedoni, uno degli allievi migliori di Massimiliano Alajmo. La vera novità dell'edizione 2012 è il balzo in avanti de
La Peca
di Lonigo. Il locale dei fratelli Portinari sale a 18, grazie ad una rinnovata vena creativa in cucina e in sala (la moglie di Pierluigi ha appena dato alle stampe un libro sui centro tavola, specchio di una gran voglia di esprimersi). Un bel salto lo ha fatto anche il
Laite
di Sappada, la cui «cucina eroica» di montagna vede premiata una genuinità d'intenti che sa di poesia. Da 16 a 17/20. Il panorama veneto della ristorazione dà segnali di ripresa, nonostante la crisi. Sale di un punto secco anche l'
Antica Osteria Cera
(16,5) di Campagna Lupia segno che Lionello Cera ha ritrovato l'estro dei giorni migliori. In crescita anche
Omar
di Jesolo (15,5) e
La locanda di Piero
di Montecchio Precalcino (16). Esce dalla parte alta della classifica invece il
Met
di Venezia, orfano del suo chef stellato, il vicentino Corrado Fasolato. Pausa di riflessione, dunque, per il bel ristorante di Riva degli Schiavoni. Cancellato, ahimè, il
Dal Vero
di Badoere di Morgano, una delle più belle sorprese degli ultimi anni. Ivano Mestriner ha pagato lo scotto della difficle situazione economica e ha chiuso i battenti, mettendo la sua abilità al servizio di un ristorante della Marca. Conferma il suo 17,5
Perbellini
di Isola Rizza, che però perde il posto d'onore a vantaggio della Peca. Appena sotto i confermati
Locanda di San Lorenzo
di Puos d'Alpago,
Casin del Gamba
di Trissino, e il
Desco
di Verona (16), troviamo oltre ad Omar,
La Montecchia, Gellius e Dolada
(15,5). Poi un drappello di veneziani:
Bauer-De Pisis
,
Fiore
e
Ridotto
, più il
Tivoli
di Cortina (15). Ma altre belle sorprese le troviamo un po' più sotto: il
Venissa
, locale di Bisol aperto nell'isola di Mazzorbo, il nuovissimo
Coq
di Marano Vicentino (di cui si parla un gran bene) e l'emergente
Damini
di Arzignano, dove il ristorante fa perno su macelleria, pasticceria e negozio di eccellenza con cui forma un tutt'uno. Format vincente e premio «Qualità Made in Italy». A livello nazionale, dietro a Bottura de
La Francescana
c'è l'ascesa della
Pergola
di Heinz Beck che raggiunge la coppia
Calandre - Vissani
a quota 19,5. Subito dietro spunta il
Piazza Duomo
di Alba che affianca l'
Uliassi
di Senigallia. A quota 18,5 irrompe il senese
Il canto
de La Certosa di Maggiano. Il locale de Lopriore raggiunge
Combal.Zero
di Rivoli,
Cracco
di Milano,
Dal Pescatore
di Canneto sull'Oglio, l'
Enoteca Pinchiorri
di Firenze, il
Reale
di Casteldisangro (dove Niko Romito si è spostato) e
Villa Crespi
di Orta San Giulio.
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