Le capre vallesane rientrate da Caralte tra premi e allegria

VALLEAnche la transumanza delle capre di razza Vallesana da Caralte di Perarolo a Valle ha dovuto assoggettarsi alle conseguenze del maltempo: un nuovo percorso, dunque, si è reso necessario sabato...

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Anche la transumanza delle capre di razza Vallesana da Caralte di Perarolo a Valle ha dovuto assoggettarsi alle conseguenze del maltempo: un nuovo percorso, dunque, si è reso necessario sabato per riportare nella sede invernale i 12 esemplari che hanno trascorso il lungo periodo del pascolo libero nei prati di Caralte.

L’anno scorso l’iniziativa aveva riscontrato un autentico successo e quest’anno la transumanza è stata riproposta, sollecitando la partecipazione degli appassionati e dei curiosi. Così, grazie al patrocinio del Comune di Valle, della Pro loco e del Comitato turistico, è stato fatto anche un manifesto per richiamare gli amanti di queste manifestazioni a parteciparvi.

Il percorso variato per le conseguenze del maltempo ha richiesto un nuovo punto di aggregazione e partenza sulla Cavallera. Qui, dopo il saluto del sindaco Marianna Hofer, una novantina di partecipanti ha seguito allegramente il gruppo delle capre che senza grandi traumi ha percorso gli oltre 7 chilometri dalla vecchia strada, passando per Villa Pera di Sottocastello dove ha salutato le mucche Highland della Fattoria cadorina.

Proseguendo verso la zona di Saccon la comitiva delle capre e degli accompagnatori ha raggiunto la zona pic-nic, all’esterno del campo di calcio comunale, dove hanno fatto sosta per la merenda.

Imboccata quindi la pista ciclabile, capre e accompagnatori si sono spinti fino all’area prospiciente la chiesetta di Zo Val, dove si sono svolte le premiazioni e dov’è arrivato anche il pievano don Vito De Vido che ha voluto salutare i partecipanti.

«L’organizzazione della Pro loco, del Comune di Valle e dell’associazione capre Vallesane, è stata ottima», ha commentato Luigino Ferro Pattai. «Ha consentito sia una ricca sosta per la merenda, sia la premiazione dei vestiti a tema e dei riconoscimenti ai vari collaboratori». —

Vittore Doro

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