«Le carte smentiscono Trento e Bond»

Il comitato torna alla carica: il progetto prevede 19.500 metri quadrati di commerciale e grandi strutture di vendita

FELTRE. I conti, ancora una volta, non tornano. Quelli del comitato No Altanon si sono presi qualche giorno di tempo per studiare le carte del nuovo progetto per l’area fra la stazione e il centro e alla fine sono arrivati ad una conclusione: le rassicurazioni del vice sindaco Ennio Trento e del consigliere Dario Bond sono poco rassicuranti. Perché tutti i numeri - e un po’ di logica - le smentiscono.

Il punto di partenza è anche la vera grande novità emersa nell’ultima settimana, prima come ipotesi e ora come certezza: il centro commerciale che il gruppo Paterno vuole costruire non è di 14 mila metri quadrati ma di 19.500, ossia più di tre volte più grande delle superfici destinate a negozi nel vecchio piano Altanon, quello targato Chipperfield. Lo si deduce dall’elaborato 20 (verifica del calcolo degli standard urbanistici) allegato al progetto. E allora la domanda sorge spontanea: questa superficie sarà totalmente destinata a piccole attività o - come un sano realismo induce a pensare - ci sarà dentro anche qualche grande struttura di vendita? A sostegno di questa seconda ipotesi il comitato ha individuato almeno un paio di elementi. «La relazione riguardante il nuovo Altanon indica che la destinazione d’uso del vecchio progetto era “residenza, artigianato, commercio, direzionale”, mentre nel nuovo progetto compaiono esplicitamente tutte le dimensioni: “commercio (tutte le categorie, dal vicinato alle medie e grandi strutture di vendita)”». E ancora: «Nella stessa relazione», spiegano quelli del comitato, «vi sono in prospettiva da un minimo di 30 ad un massimo di 140 posti di lavoro. . Cioè, se la superficie commerciale è di 19.500 metri quadrati vuol dire che ci sarà un lavoratore ogni 140 metri quadrati nel migliore dei casi, oppure uno ogni 650 metri quadrati nella peggiore delle ipotesi». E anche questo calcolo induce a pensare che siano previste grandi strutture di vendita. E se così fosse anche i parcheggi sotterranei (680 posti) non avrebbero più quella funzione di pubblica utilità che l’amministrazione Vaccari ha sostenuto. Perché l’80 per cento sarebbe assorbito dagli standard della grande struttura di vendita, dunque si potrebbe considerare solo al servizio del centro commerciale.

«Sabato scorso, durante il confronto tra candidati sindaci, Ennio Trento ha ribadito che non c’è da preoccuparsi, perché non ci saranno grandi negozi ma solo piccole attività e magazzini, anche in ragione del fatto che la Regione non ha più a disposizione superfici per grandi spazi commerciali», proseguono quelli del comitato. «La stessa affermazione era arrivata da Bond in consiglio comunale. E in quell’occasione anche Trento aveva detto che la Regione sta cambiando strategia e che in futuro i grandi spazi commerciali non sarebbero stati previsti in periferia ma a ridosso dei centri storici». Posizioni discordanti e che non trovano riscontro nelle carte del progetto. Perciò i No Altanon, alla vigilia del forum dell’urbanistica (oggi alle 17 in sala Stemmi) tornano alla carica: «Chiediamo a Trento e agli amministratori attuali di spiegarci in maniera tecnica questi dati e questi fatti e di non venderci fumo. Vogliamo sapere la verità. E chiediamo di sapere anche per quanti cittadini di Feltre sono state approvate delle pratiche con la stessa celerità riservata al nuovo Altanon».(cric)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi