Le famiglie di Perarolo tornano a casa
Declassato il grado di allerta ma la frana rimane sotto osservazione. I residenti: «Non si può vivere con la valigia in mano»

PERAROLO. Via libera: si può tornare a casa, anche se la frana continua ad essere una “sorvegliata speciale”. Dopo due notti e due giorni da sfollati, gli abitanti del centro storico di Perarolo possono tornare nelle loro abitazioni. Diverse famiglie, per un totale di 22 persone, che attendevano con il cuore in gola quell’annuncio. L’allerta rimane comunque alta perché la frana della Busa del Cristo, nonostante abbia rallentato la sua corsa, continua ad incombere minacciosa su Perarolo. Si è passati da un codice rosso ad uno arancione, che significa che rimangono operative le strutture di protezione civile previste per questa fase.
La decisione è stata presa nel pomeriggio dal sindaco Pier Luigi Svaluto Ferro una volta ottenuti i risultati del monitoraggio della Regione. «I dati strumentali trasmessi dai rilevatori sul fronte della frana e la situazione delle fratture (rimaste invariate) che si trovano sul terreno hanno portato ad abbassare la soglia di allarme a quella di preallarme» spiega il primo cittadino, «la frana è in una fase di decelerazione ma rimane attivo il Centro Operativo Comunale e la relativa sorveglianza».
Occhi puntati sulla Busa del Cristo, insomma, ma con minori disagi per i cittadini di Perarolo. Per il rischio che la frana si staccasse lambendo il paese, infatti, una ventina di persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni nella notte di martedì. Chi ha trovato posto da un parente, chi in albergo, hanno passato due giorni da sfollati, con la possibilità di tornare nel loro paese deserto (frequentato però da un gran numero di giornalisti) solo per pochi minuti e rigorosamente accompagnati nella loro casa dai vigili del fuoco, come si vede in televisione in occasione dei terremoti. Giusto il tempo di prendere qualcosa e poi via, fuori dalla zona rossa. Anche ieri mattina i vigili del fuoco di Pieve di Cadore hanno scortato alcune famiglie. Una situazione di disagio che finalmente è cessata. Pochi minuti dopo l’annuncio i primi residenti avevano già fatto ritorno a casa mentre in alcuni casi, più delicati, si è deciso di attendere che l’emergenza sia del tutto cessata.
«Siamo felicissimi di essere tornati» spiega la famiglia Bajrami, «speriamo che questa situazione si risolva presto. Non si può sempre vivere con la valigia pronta». Una sensazione di precarietà condivisa anche da un’altra residente, che preferisce rimanere anonima: «sono contenta di essere a casa, ma anche preoccupata».
«Preoccupato non lo sono mai stato» commenta invece il sindaco Pier Luigi Svaluto Ferro, «perché so che c’è un sistema solido messo in piedi per tutelare i cittadini. Quello che è successo in questi giorni ha portato certamente disagi ma ha anche dimostrato che c’è attenzione alla sicurezza: il sistema di avviso ha funzionato bene grazie ai messaggi sul cellulare e al porta a porta. Non c’è dubbio, però, che sulla frana bisognerà intervenire in un modo o nell’altro. Se non si può fermare, bisognerà almeno mitigare il rischio per chi vive a Perarolo».
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