Le Guide Alpine contro le escursioni abusive
BELLUNO. Uno sport sempre più diffuso e di moda, un po’ come il rafting qualche anno fa. Ma che va praticato con prudenza e affidandosi a guide esperte. È questo l’appello delle Guide Alpine Italiane per quanto riguarda il canyoning, o torrentismo, che consiste nella discesa di torrenti e strette gole scavate da corsi d’acqua.
Il Bellunese è una delle mete preferite dagli amanti di questo sport che sempre più spesso scelgono le gole scavate dai torrenti dolomitici per le loro escursioni.
Non è, però, uno sport da affrontare senza preparazione: corde, imbraghi e discensori sono indispensabili per affrontare tecnicamente le discese nelle gole ma la conoscenza dell’ambiente montano, specialmente quando si unisce a quello fluviale, è indispensabile.
«Fare canyoning in sicurezza significa saper utilizzare correttamente l’attrezzatura alpinistica ed essere preparati a gestire le situazioni di rischio: in sostanza significa avere la competenza di una Guida Alpina» spiegano le Guide Alpine Italiane che in una nota mettono in allerta contro i rischi dell’abusivismo.
«L’unica realtà che ha creato degli standard di specializzazione nell’ambito dell’attività di canyoning è quella delle Guide Alpine» spiega Marco Heltai, presidente della Commissione tecnica Canyoning del Collegio nazionale delle Guide Alpine e dell’Uiagm l’Unione Internazionale delle Guide Alpine, «sia a livello nazionale sia a livello internazionale. La Guida Alpina ha le competenze necessarie a eseguire lavori con le corde e il resto dell’attrezzatura, ma deve ulteriormente specializzarsi: l’attività in acqua utilizza infatti, tecniche e problematiche differenti dai lavori in fune o dall’arrampicata in parete. Ci si muove in ambienti che comportano dei rischi, che la Guida Alpina è in grado di gestire perché viene formata per farlo».
Affidarsi a un professionista significa avere garanzia degli standard qualitativi. Non solo della sua competenza, ma anche nei dispositivi di sicurezza utilizzati.
Sul territorio italiano tuttavia, proporzionalmente all’aumento dei praticanti, si vede crescere anche il numero di guide abusive che accompagnano nell’attività del torrentismo turisti ignari del rischio che corrono affidandosi a chi non è qualificato a farlo.
«È importante affidarsi a un professionista formato e preparato alla pratica del canyoning» spiega Heltai, «prima di tutto per una questione di sicurezza. Affidare la propria vita a una persona che non ha le competenze per gestirla è come affidarsi a un chirurgo che non è medico. Nelle mie mani, attaccate alla mia corda, passano decine e decine di vite ogni settimana».
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