Le guide alpine venete in festa Sfilata lungo Corso Italia
Cortina ospita oggi il raduno regionale. Il presidente De Nes sottolinea il ruolo dei professionisti della montagna. Consegna di riconoscimenti
All’opera su una parete
CORTINA.
Le guide alpine del Veneto si ritrovano oggi a Cortina, per la loro festa. Una giornata piena, che prevede al mattino il ritrovo alle Cinque Torri con parenti e clienti: «Un modo per conoscersi tra vecchie e nuove guide alpine», spiega Lio De Nes, presidente regionale. Sono 110 le guide alpine del Veneto, hanno una età media di 35-40 e arrivano alla professione dopo un lungo tirocinio. «Prima di tutto occorre essere alpinisti provetti, con ottima esperienza su ghiaccio, roccia e sci», spiega De Nes alla vigilia della festa ripristinata quest'anno.
«Si accede alla selezione dopo aver presentato un corposo curriculum, se si supera questa selezione si va al corso per aspiranti guide, che dura 95 giorni su due anni». «Ottenuto il brevetto si fanno tre anni di apprendistato, un esame di trenta giorni e si diventa guida alpina con brevetto internazionale». Non una cosa semplice, ma un approccio alla professione davvero notevole. Di guide alpine ce sono di più rispetto al passato, continua il presidente: «E' una buona cosa, ci sono molti giovani che si avvicinano a questo lavoro. Poi, come è logico, bisogna essere un po' imprenditori di se stessi, bisogna sapersi cercare i clienti».
C'è chi fa il lavoro di guida alpina tutto l'anno, chi lo affianca ad un'altra professione, come il gestore di rifugi, il libero professionista, l'artigiano. Mentre l'aspirante guida può esercitare solo in Italia, la guida con brevetto internazionale va in tutto il mondo. Lo stesso De Nes a fine mese accompagnerà dei clienti sul Monte Bianco. Dalle guide arriva un messaggio per chi si cimenta in montagna durante questa stagione estiva: «Affidatevi a dei professionisti». Sono davvero troppi gli incidenti sulle Dolomiti, anche mortali. Troppi incidenti dovuti ad impreparazione, a scarsa conoscenza del territorio. «La guida alpina non si occupa solo di dare sicurezza a chi va in montagna, ma ha anche il ruolo di far conoscere il territorio, la cultura, la tradizione», aggiunge De Nes.
La sicurezza, come è ovvio, viene al primo posto. «Prima si pensa a quello, poi al divertimento del cliente, poi al compenso: così ragionano le guide alpine». «Abbiamo avviato con il Cai e il Soccorso alpino, la campagna "Montagna amica sicura". Attraverso questo progetto vogliamo promuovere la cultura della sicurezza, partendo dalle piccole cose, anche banali, ma importanti». Si discute molto in questo periodo di ticket da far pagare agli inesperti della montagna, sia che si facciano male sia che chiamino i soccorsi perchè sono stanchi e non ce la fanno a tornare: «C'è uno strumento, che è l'assicurazione a Dolomiti Emergency, che costa 15 euro all'anno e che ti mette al riparo dai costi del soccorso. C'è gente che spende ogni giorno 40 euro per lo skipass, è possibile che non possa spenderne 15 in un anno per avere l'assicurazione?».
La festa delle guide alpine del Veneto entrerà nel clou alle 19,30 con il raduno davanti alla sede delle guide a Cortina e la sfilata lungo Corso Italia. Alla Conchiglia ci sarà il momento ufficiale con la consegna dei riconoscimenti alle vecchie guide e un attestato al giornalista Bepi Casagrande. Saranno presenti il sindaco di Cortina, il presidente nazionale del Cai, quello regionale e il presidente del Collegio nazionale delle guide alpine.
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