Le mamme aspettano la Corte Costituzionale sul ricorso della Procura
Le due mamme di Mel dovranno attendere il 5 marzo. Quella di ieri, davanti al Tribunale civile di Belluno, è stata un’udienza importante, ma ancora interlocutoria, per Monica e Cinzia. Nulla di deciso sul ricorso della Procura della Repubblica contro la legittimità della trascrizione nei registri di nascita comunali di Mel del bambino partorito da Cinzia, dopo l’inseminazione artificiale fatta in Spagna, con il seme di un donatore anonimo.
La premessa dalla quale bisogna partire è che l’ordinamento in vigore impone come requisito indispensabile per il riconoscimento della genitorialità che i genitori siano un uomo e una donna e non due uomini o due donne, come nel caso di Mel. Ma non sono mancati pronunciamenti diversi sulle coppie arcobaleno. Sindaci che hanno iscritto e colleghi che, invece, non l’hanno fatto. Monica e Cinzia sono rappresentate dall’avvocato Paniz e, nel caso il ricorso venga accolto, sono pronte ad avviare le pratiche per l’adozione.
Il legale di fiducia è l’unico in grado di spiegare la situazione: «Ho segnalato al Tribunale che è stata sollevata una questione da quello di Pisa molto simile alla nostra. Questa questione è stata decisa con un pronunciamento di inammissibilità dalla Corte Costituzionale, ma non sono ancora note le motivazioni. Leggerle potrebbe essere utile. Se per caso la Corte affronta, sebbene indirettamente o marginalmente, le problematiche di merito, ci consentirà di arrivare a un elemento di giudizio molto più ampio».
La soluzione non è lontana, tenendo sempre presente quello che dice la legge: «Il procuratore della Repubblica, Paolo Luca ha ragione dal punto di vista formale, perché non c’è dubbio sul fatto che, nel nostro Paese, la legge prevede che un bambino nasca da un padre e una madre. Ma la situazione di fatto, per la quale due persone dello stesso sesso si considerano genitori e utilizzano una procreazione medicalmente assistita nei confronti del bambino merita protezione oppure non la merita? L’interesse prevalente da tutelare è quello dei genitori, che pure hanno violato la norma oppure quello del bambino, che avrebbe diritto ad avere due genitori e non soltanto uno con tutte le garanzie, che ne conseguono?».
Quello che manca è l’uniformità: «La vicenda è stata risolta in modo difforme, Ci sono tribunali, anche importanti, come Bologna, Milano e Genova che si sono espressi in favore delle due mamme o dei due papà e altri che, invece, hanno valorizzato il dato formale. Quello di Belluno deciderà con la massima serenità, sulla base di tutti gli argomenti a disposizione».
Il procuratore Luca ha preso nota dell’ultima sentenza della Cassazione, che ha negato l’iscrizione del figlio di due papà, nato all’estero, con l’utero in affitto. —
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