Le penne nere tornano a sfilare, «C’è tanta voglia di stare assieme»

Ieri il presidente dell’Ana Belluno è arrivato in Romagna. «Molti si sono accampati nelle tende vicino alla stazione»
Francesco Dal Mas

BELLUNO. Il parco della stazione ferroviaria di Rimini è tutto un attendamento. Eppure l’Ana aveva suggerito di preferire gli alberghi per questi quattro giorni dell’adunata degli alpini, 93ª edizione.

Le tende a Rimini

Quando ieri pomeriggio Lino De Pra, presidente dell’Ana di Belluno, si è affacciato dal cavalcavia che bypassa quella parte della città, è rimasto anche lui sorpreso. «Evidentemente, dopo due anni di pandemia, e di sospensione di ogni attività, anche noi bocia e veci abbiamo tanta voglia di stare in compagnia. Non importa se prudenzialmente portiamo la mascherina». Le prime penne nere delle Dolomiti sono, dunque, approdate a quota zero ancora ieri. Poche per le verità; in numero più consistente arriveranno oggi. Ma chi si porta appresso la tenda, riuscirà ancora a trovare posto in questo parco? «So che tanti dei nostri hanno prenotato da privati nell’immediata periferia di Rimini», riferisce Stefano Mariech presidente della sezione di Feltre. Gli alberghi erano stati raccomandati per evitare gli assembramenti cosiddetti impropri. Ma troppa è la voglia di stare all’aria aperta. E quindi per una volta Rimini chiude un occhio.

Nel parco Fellini, dedicato al grande regista, hanno trovato spazio due villaggi: quello della Protezione civile e la cittadella dell’Esercito. La firma, anche in questo caso, è dei bellunesi. «Sono stati i nostri ragazzi della Protezione civile a montare l’ospedale da campo e le altre strutture –fa sapere, con malcelato orgoglio De Pra –. Si sono fermati alcuni giorni e sono rientrati, torneranno per la sfilata. Tecnici professionalizzati come loro non se ne trovano, in giro».

Il programma

Già ieri pomeriggio pullulavano i chioschi. Intorno alla bottiglia di prosecco, i primi canti, tanti accompagnati dalla fisarmonica. In questa edizione della ripartenza, fra l’altro, i giorni da stare insieme, festeggiando, sono ben quattro, non solo i tradizionali tre del venerdì, sabato e domenica.

Oggi si parte alle 13 e, guarda caso, nello stadio Neri, dove avverrà l’inaugurazione: con una partita di calcio delle squadre giovanili. Alle 18.30 il lancio dei paracadutisti e l’arrivo della staffetta Milano-Rimini. Sul far della sera, alle 19, l’Alzabandiera.

A seguire i saluti delle autorità, la premiazione delle squadre di calcio e delle scolaresche, la consegna da parte dell’Ana dei contributi alle associazioni locali, e l’immancabile concerto della fanfara.

Parte rilevante dei bellunesi arriveranno domani, il grosso sabato. Si distribuiranno tra Rimini, Riccione e san Marino. «Parteciperemo con tanta voglia di pace, di solidarietà, di giustizia – anticipa Alfredo Comis, degli alpini comeliani –. Siamo stati in prima linea nella pandemia, accompagnando chi faticava di più. Lo siamo adesso con la guerra, provvedendo all’accoglienza dei profughi».

Il presidente nazionale

Bastano queste parole per riassumere il significato dell’adunata. Che più compiutamente, in ogni caso, viene spiegato dal presidente nazionale Sebastiano Favero, il quale sarà presente a Belluno per il sesto Raduno della brigata Cadore, dal 17 al 19 giugno (l’anno prossimo, invece, il Raduno triveneto).

«Questa è un’adunata attesa come non mai – riflette Favero – dopo i due difficili anni della pandemia, nei quali, comunque, i soci dell’Ana, pur rinunciando ai loro momenti celebrativi e festosi, si sono messi a decine di migliaia a disposizione della comunità con importanti servizi, passati anche attraverso la realizzazione dell’ospedale di Bergamo, di contrasto alla diffusione del virus e con il supporto alla campagna vaccinale, la cui gestione è stata affidata proprio ad un alto ufficiale alpino, il generale Francesco Figliuolo».

L’Associazione nazionale degli alpini è al traguardo del 103° anno di vita, ma c’è anche un’altra grande ricorrenza da festeggiare. «A Rimini e San Marino festeggeremo un’altra grande ricorrenza, ovvero il 150° anniversario di fondazione del Corpo degli alpini, avvenuta a Napoli nel 1872: la particolare solennità – segnala Favero – dell’occasione sarà sottolineata dalla presenza, per la prima volta, di tutte e 18 le Bandiere di guerra (più una di istituto) dei Reggimenti che dipendono oggi dal Comando Truppe Alpine dell’Esercito e che domani saranno accolte in sfilata nel centro storico di Rimini».

Il presidente anticipa che le presenze saranno 400 mila.

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