Le Poste chiudono gli sportelli di Bolzano e Sois

Tagli in vista. Problemi anche in Comelico e nel Feltrino Saranno ridotti gli orari di apertura di numerosi uffici
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Tagli, ancora tagli, sempre più tagli. Dopo la sforbiciata degli ultimi tre anni, che ha portato alla chiusura di venti sportelli in tutto il Bellunese, si torna a parlare di chiusure e di riduzione degli orari di apertura degli uffici postali provinciali.

Gli sportelli da chiudere, secondo i piani di Poste Italiane spa, saranno quattro: due nel comune capoluogo (Bolzano Bellunese e Sois - quest’ultimo peraltro già serrato da diversi mesi con la scusa di lavori di manutenzione urgenti), gli altri tra Comelico e Feltrino.

«In questi giorni», annuncia il direttore provinciale di Poste, Erasmo Scatigna, «arriveranno le lettere che abbiamo inviato ai sindaci interessati da questo taglio. Domani, nel frattempo, è previsto un incontro a Palazzo Piloni per fare il punto della situazione. Si tratta di un incontro che abbiamo chiesto come Poste, perché questi erano gli accordi presi col territorio».

Ma non finisce qui: oltre ai tagli, sono previste aperture ridotte di altri sportelli. Insomma, una bella riduzione dei servizi, che non lascerà indifferenti i primi cittadini, ma neanche la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon, che, prima sbilanciarsi in dichiarazioni, attende di sapere cosa accadrà dalla voce del direttore provinciale.

Intanto, a prendere posizione in materia è il segretario provinciale della Cgil, Ludovico Bellini, che invita amministratori e cittadini a fare fronte comune «contro un’ulteriore operazione di depotenziamento della nostra montagna, che corre seriamente il rischio di essere abbadonata».

«La chiusura dello sportello di Bolzano Bellunese era stata scongiurata qualche anno fa», prosegue Bellini, «ma un’azione condivisa dal sindaco, dal sindacato e dai residenti aveva costretto le Poste a tornare sui suoi passi. Ma ora si torna all’attacco. E lo si fa in maniera più pesante nel nostro territorio rispetto a tutti gli altri del Veneto. Si parla anche di chiudere Sois, che di fatto lo è già da diversi mesi per inagibilità dei locali. E poi cosa dire del Comelico, area di per sé disagiata? Con questa sforbiciata lo diventerà ancora di più».

Da quanto a chiudere saranno gli uffici postali di quei comuni dove ce ne sono più di uno. «Lancio un appello a tutti i sindaci, perché questa provincia corre il rischio di sparire. Dobbiamo fare il possibile per non perdere altri uffici postali, magari affiancandoci altre attività oppure applicando degli affitti agevolati. Non priviamo il nostro territorio, già così disagiato, di un servizio importante, perché a pagarne le spese saranno soltanto le fasce deboli della popolazione, a partire dagli anziani».

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