Le prime ammissioni degli studenti indagati per le feste al Forcellini
Ammissioni, se non proprio confessioni. Interrogati dai carabinieri di Feltre, su delega della Procura dei Minori di Venezia, i nove studenti del Forcellini di Feltre indagati per invasione di edifici, danneggiamento e furto nel cantiere della loro scuola, hanno dovuto ammettere gli addebiti. Difficile chiamarsi fuori quando si è immortalati dalle telecamere di videosorveglianza, fatte installare dopo le prime segnalazioni da parte dei residenti delle vicine case popolari.
I nove aspiranti geometri sono stati ripresi dalle fototrappole e non è che potessero dire «quello non sono io» per i fatti contestati tra il 20 e il 30 luglio 2017. Sono accusati di aver organizzato feste rumorose e dannose, malgrado al Boscariz ci fossero i cartelli da cantiere che vietavano l’ingresso ai non addetti ai lavori, di invasione di edificio, con l’aggravante del fatto che si tratta pur sempre di una scuola, cioè di una struttura pubblica. Una volta dentro, secondo la ricostruzione dei carabinieri, i nove non si sarebbero limitati ad ascoltare musica, ballare e cantare, ma avrebbero spaccato diverse cose - anche per festeggiare un compleanno - dopo aver tolto i crocifissi dai muri: finestre, banchi, sedie, lavagne, controsoffitti e parti dell’impianto antincendio.
I danni sono ingenti e qualcuno dovrà pur pagarli. Toccherà agli stessi genitori che saranno chiamati anche a saldare la parcella degli avvocati Lise, Pauletti, Serrangeli, Resenterra, D’Agostini e Bergo. Cinque bellunesi e un padovano, che in questi giorni stanno decidendo come impostare la strategia difensiva. Trattandosi di minori, c’è la possibilità di chiedere il perdono giudiziale, con la promessa di rigare dritto d’ora in poi, oppure la messa alla prova che è molto diversa dai lavori di pubblica utilità dei maggiorenni e consiste in un percorso educativo.
Qualcuno potrebbe anche decidere di affrontare il processo, anche se i tempi del Tribunali dei Minori non sono storicamente brevi. —
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