Le Pro loco venete fanno squadra «Tutelare i volontari»

L’8 agosto anche i bellunesi saranno da Zaia a Venezia per consegnare le 7 mila firme solidali per Refrontolo
Pista da ballo affollata come da tradizione alla sagra di Melere
Pista da ballo affollata come da tradizione alla sagra di Melere
BELLUNO. Da una parte una burocrazia e una serie di incombenze sempre più pesanti e complesse. Dall’altra tante persone che, a titolo volontario, si impegnano non solo per creare occasioni di intrattenimento, ma anche per la promozione turistica del territorio. Le difficoltà a cui devono far fronte le Pro loco sono ben note. E di recente si è messo in moto anche un “tumulto” solidale per aiutare i colleghi di Refrontolo, messi in ginocchio dopo i tragici accadimenti dell’agosto 2014 al Molinetto della Croda. A distanza di tre anni, infatti, grava sulle spalle dell’associazione una causa da 2,5 milioni di euro e per il presidente, Valter Scapol, accusato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, è partita una richiesta di rinvio a giudizio che lo vedrà a settembre davanti al giudice per le indagini preliminari.


Per sostenere la Pro loco di Refrontolo, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica, l’Unpli Veneto ha avviato una raccolta firme: sono oltre 7 mila le persone che hanno già siglato il “Manifesto solidale e di buon senso”, che sarà consegnato l’8 agosto, a Venezia, al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, «il quale si è reso disponibile a fare da tramite per portare le nostre istanze al Governo Italiano», sottolinea Giovanni Follador, presidente Unpli Veneto. «L’obiettivo è dar vita a una legge ad hoc che tuteli il volontariato. È assurdo che valgano le stesse regole tanto per l’organizzazione della sagra del paese che per il concerto di Vasco Rossi».


La consegna sarà preceduta da un corteo silenzioso, con partenza dalla stazione di Santa Lucia, cui prenderanno parte i volontari delle 535 Pro loco attive a livello veneto. E a scendere in piazza ci saranno anche i volontari bellunesi. «Per il 1° agosto è convocato il consiglio provinciale, lì decideremo con che modalità partecipare alla mobilitazione», anticipa Davide Praloran, vice presidente Unpli Belluno. «Quel che è certo è che saremo presenti. Le questioni che verranno segnalate a Zaia sono molto sentite anche a livello provinciale: negli ultimi mesi ho incontrato tutti i Consorzi e ho potuto riscontrare una certa preoccupazione. Oltre a lamentele e qualche “mal di pancia”».


«Come Pro loco siamo già soggette a numerose normative e sono tantissime le certificazioni che dobbiamo produrre. Il Dpr 28 maggio 2001, n. 311, per esempio, prevede la nomina della commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, che è obbligatoria quando si superano le 200 presenze, con adempimenti burocratici ulteriori», continua Praloran. «Non c’è dubbio sul fatto che i controlli debbano esserci e che la sicurezza sia da garantire in toto. Siamo i primi a volerlo e a ritenerlo necessario. Ma spesso capita che le certificazioni richieste siano ripetitive ed eventuali nuove restrizioni rischierebbero di penalizzare ulteriormente il mondo del volontariato. Perché di volontari di tratta, anche se la legislazione equipara le Pro loco a delle aziende».


La normativa richiede quindi una riforma. «Abbiamo in piedi una Commissione, composta da un rappresentante per ogni provincia, che sta avviando un percorso affinché si arrivi a formulare delle distinzioni per gli adempimenti spettanti a grandi e piccoli eventi», prosegue Praloran, ricordando che ogni Pro loco è assicurata, sia per responsabilità civile che per i propri soci, nel caso di eventuali infortuni.


A livello provinciale si contano 56 Pro loco e sette consorzi. Nel 2016 i soci volontari erano 4. 255, «ma per il 2017 i numeri sono in aumento», dice ancora Praloran, che riflette sul tema ricambio generazionale: «Il problema non è reperire giovani che abbiano voglia di mettersi in gioco e offrire il proprio aiuto in occasione delle manifestazioni: le forze nuove non mancano», commenta. «La difficoltà sta nel trovare chi si impegni in modo costante. E, di certo, le complicazioni che vengono continuamente introdotte non facilitano questo passaggio».


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