Le Province montane fanno squadra: «Sperimentate su di noi la controriforma Delrio»
Siglato un nuovo patto tre i tre enti montani: a gennaio un incontro a Sondrio per condividere alcuni punti irrinunciabili su cui lavorare insieme per il futuro

Politiche omogenee e scelte condivise per territori simili con problematiche identiche: le Province interamente montane fanno squadra per guardare al futuro con maggiore ottimismo, risolvibili con politiche omogenee e scelte condivise. È con questa consapevolezza che è stato rinsaldato il coordinamento delle Province interamente montane.
A margine dell’assemblea nazionale Upi, il presidente bellunese Roberto Padrin ha incontrato i colleghi di Sondrio (Davide Menegola) e Verbano-Cusio-Ossola (Alessandro Lana) per analizzare la situazione e rafforzare il patto tra le tre realtà montane siglato nel luglio 2021, in virtù delle competenze assegnate dalla legge Delrio. Il comma 3 della legge 56/2014 infatti riconosce la specificità montana delle tre Province e il comma 86 assegna loro alcune funzioni ulteriori rispetto a tutte le altre.
I tre presidenti hanno deciso di calendarizzare un incontro nel mese di gennaio a Sondrio, in modo da condividere alcuni punti irrinunciabili su cui lavorare insieme per il futuro della montagna. In particolare sulle strade provinciali, sul trasporto pubblico, e sul mantenimento dei servizi nelle terre alte. «La condizione del tutto simile delle nostre tre province ci spinge a lavorare insieme per trovare soluzioni percorribili e condivise alle criticità della montagna», afferma il presidente Padrin. «Penso ad esempio all’azzeramento dei trasferimenti statali per le strade, che per Belluno significa 15 milioni di euro l’anno; tradotto: oltre 130 milioni di euro in meno da quando è in vigore la Delrio, mentre le strade da manutentare sono rimaste le stesse. Le tre Province interamente montane, come definisce la legge 56, hanno una loro specificità e come tali hanno bisogno di misure e risorse speciali. Penso che proprio le tre Province montane potrebbero diventare gli enti in cui sperimentare una prima fase della “controriforma Delrio”, con personale, risorse e funzioni in grado di dimostrare la piena efficienza di questi enti. È con questa consapevolezza che affronteremo la questione a gennaio. Se la Delrio lascia aperto uno spiraglio per le Province interamente montane, proviamo a sfruttarlo fino in fondo».
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