Le Regole e la Riserva di caccia danno vita all’Azienda venatoria
È nata l’Azienda faunistico venatoria delle Magnifiche Regole di Costa e San Nicolò di Comelico. Un nuovo sistema gestionale, il primo del suo genere in provincia di Belluno.
«Un innovativo progetto di gestione del patrimonio faunistico che si è sviluppato a seguito dell’esperienza maturata in sette anni di gestione della Riserva alpina di caccia di San Nicolò e in collaborazione con le due Regole», fanno presente Diego Costan Davara e Michele Costan Dorigon, rispettivamente presidente e membro del direttivo della Riserva.
«L’iniziativa è stata supportata da dati statistici sui capi prelevati negli anni passati, da censimenti e da innumerevoli ripristini ambientali coadiuvati in maniera significativa dalle Regole di Costa e San Nicolò. Tutte attività che hanno segnato un trend positivo, di anno in anno, nel miglioramento quali-quantitativo delle varie specie che popolano l’Azienda faunistico venatoria, trasmettendoci così la grinta e la fiducia necessarie per portare a termine il progetto».
«L’Azienda faunistico venatoria delle Magnifiche Regole di Costa e San Nicolò di Comelico è un progetto ambizioso, articolato e, soprattutto, il primo di questo tipo in territorio provinciale», continuano, «quindi con tutte le incognite procedurali e tecniche. Oggi va il nostro sentito ringraziamento all’Ufficio caccia della Provincia, che ci ha fornito continuo supporto e si è mostrato sempre propositivo e pronto alla collaborazione».
Il primo tassello è stato posto proponendo e approvando regolamenti interni particolarmente ferrei e rigorosi, «che hanno ricevuto non poche critiche, più o meno aperte, da parte del mondo venatorio bellunese», ricordano Costan Davara e Costan Dorigon.
«Ciò nonostante, abbiamo continuato per la nostra strada, che oggi ci ha portato alla realizzazione di quanto voluto. Adesso ci concentreremo in maniera ancora più decisa sulle migliorie ambientali, sulla crescita del patrimonio faunistico, vera risorsa che verrà gestita con la serietà, la correttezza e il rispetto che ci contraddistingue. E supportati dalle nostre Regole, che da sempre perseguono obiettivi di cura e miglioramento del nostro territorio».
Sono anche allo studio alcuni progetti transfrontalieri con la vicina Austria, in particolare per la specie cervo, «e alcune iniziative locali volte a ricreare condizioni ambientali idonee, oramai quasi compromesse dall’abbandono dei pascoli in altura, alla sempre più ampia antropizzazione delle aree più selvagge. Non faremo sconti come sempre nell’aiutare le istituzioni per contrastare il fenomeno del bracconaggio, sempre purtroppo dilagante, con l’aiuto anche di supporti elettronici e di monitoraggio, nonché con la nuova vigilanza volontaria».
Martina Reolon
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi