Le risorse ci sono, a Belluno torna Unico studenti

L’abbonamento con tariffa agevolata sarà ripristinato a partire da settembre grazie ai Fondi ex Odi e al Consorzio Bim
Belluno, 30 novembre 2007. interviste nel piazzale della dolomitibus sull'incidente che ha visto schiacciata una ragazza da un autobusIn migliaia salgono sui pullman in stazione Ragazzi sui mezzi di Dolomitibus. In alto Paolo Gamba
Belluno, 30 novembre 2007. interviste nel piazzale della dolomitibus sull'incidente che ha visto schiacciata una ragazza da un autobusIn migliaia salgono sui pullman in stazione Ragazzi sui mezzi di Dolomitibus. In alto Paolo Gamba

Unico studenti, il ritorno. Grazie ai fondi destinati ai Comuni di confine e al contributo del Consorzio Bim sarà ripristinato l’abbonamento al trasporto scolastico che permetteva a tutti gli studenti della provincia, indipendentemente dalla loro località di residenza, di pagare la stessa cifra per andare a scuola con i mezzi pubblici. 274 euro, per la precisione, il costo dell’abbonamento per la fascia 0-5 km. Oggi un ragazzo che vive in Cadore, Comelico, nell’Alto Agordino, ne spende fra i 540 e i 603, a seconda della fascia in cui rientra (il costo varia a seconda che debba coprire una distanza inferiore o superiore ai 75 chilometri).

Per ripristinare Unico studenti si useranno 600 mila euro dei Fondi ex Odi, mentre il Bim contribuirà con 300 mila. Il cofinanziamento è necessario non solo per arrivare alla quota di 900 mila euro che rappresenta il delta fra il costo del servizio di trasporto e i ricavi da tariffa dell’abbonamento unico, ma anche perché i fondi dei Comuni di confine si possono usare, appunto, solo per i Comuni confinanti e contermini con le province autonome di Trento e Bolzano.

Grazie al Consorzio Bim Unico Studenti potrà assumere carattere provinciale e potranno beneficiarne gli studenti di tutto il territorio bellunese, da Lamon a Sappada al centro Cadore.

«È una della novità della nuova gestione del fondo», spiega Roger De Menech, presidente del Comitato paritetico che si occupa della gestione delle risorse. «I tempi sono stretti, ma faremo in modo di ripristinarlo già a settembre, in tempo per il prossimo anno scolastico». Anche il presidente del Consorzio Bim è fiducioso: «Nel nostro bilancio le risorse sono già state stanziate, se il Comitato paritetico chiuderà il suo percorso in tempo ce la faremo per settembre».

L'abbonamento Unico studenti era nato nel 2005, su idea dell’allora amministrazione provinciale guidata da Sergio Reolon. Tutti gli studenti bellunesi pagavano la stessa cifra annuale per usare i mezzi pubblici per andare a scuola, quella relativa alla fascia 0-5 km (la più bassa). La differenza del costo veniva coperta dalla Provincia. Nel 2011, a causa delle difficoltà di bilancio dell’ente pubblico, Unico studenti era stato cancellato.

Il Consorzio Bim si era attivato fin da subito, creando un fondo, cofinanziato dai Comuni, grazie al quale le famiglie ottengono un contributo per abbassare i costi degli abbonamenti. Ma non si arriva mai alla fatidica cifra di 274 euro. Un miraggio che presto potrebbe diventare realtà, per tutti gli studenti bellunesi.

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