Le scuse del vescovo a separati e divorziati non piacciono ai “conservatori”

. Critiche ed elogi Stanno facendo il giro del mondo le “scuse” che il vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, ha fatto a separati e divorziati che si sono rifatti una famiglia. Così pure il documento del vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, che in taluni casi apre all’accesso ai sacramenti da parte di chi si è rifatto una famiglia. Sia Marangoni che Pizziolo non si fanno scudo delle riserve avanzate nei loro confronti dai conservatori cattolici per stopparsi o fare un passo avanti.
In questa ottica, è molto atteso per domenica l’appuntamento dato da Marangoni alle “famiglie ferite”. «Domenica alle 15, nel Centro Papa Luciani a Col Cumano di Santa Giustina, ci incontriamo assieme ad altre persone, tra cui alcune coppie di sposi, che all’interno della Diocesi si dedicano alla pastorale della famiglia», scrive loro. «Sarà un incontro amichevole e familiare, dove ascolteremo la Parola di Gesù e riscopriremo anche le parole incoraggianti di Papa Francesco, che ha scritto in una sua esortazione: Amoris Laetitia».
La lettera di scuse
A fare sensazione, sui grandi media italiani e sui social europei e statunitensi, sono soprattutto le scuse che il vescovo di Belluno Feltre ha chiesto a separati e divorziati, a quanti di loro si sono rispostati civilmente. «C’è una parola iniziale da confidarvi: scusate! C’è in questa parola», ammette Marangoni nella lettera, «la nostra consapevolezza di avervi spesso ignorato nelle nostre comunità parrocchiali. Forse avete anche sofferto per atteggiamenti tra noi di giudizio e di critica nei vostri confronti. Abbiamo anche per un lungo tempo dichiarato che non potevate essere pienamente ammessi ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia, mentre in molti di voi c’era il desiderio di essere sostenuti dal dono dei sacramenti e dall’affetto di una comunità. In questo ci siamo irrigiditi su una visione molto formale delle situazioni familiari a cui eravate pervenuti. Abbiamo sbagliato a non considerare altrettanto la situazione personale, i sogni che avevate alimentato, la vostra vocazione alla vita coniugale con i progetti di vita che comportava, seppure incorsi in vicende familiari travagliate, dove tanti fattori possono essere stati decisivi ad ostacolare tutto questo».
Critiche mondiali
“Divorziati risposati, vescovi che chiedono scusa per Ratzinger”, è il titolo del quotidiano on line “La nuova Bussola”, che esplicita le riserve del mondo cattolico conservatore. “Sacramenti per tutti e scusate la rigidità e il formalismo di san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. I vescovi di Belluno e di Vittorio Veneto annunciano la grande novità per i fedeli divorziati risposati, rovesciando quanto il magistero della Chiesa ha sempre affermato, e richiarito con san Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Ratzinger. È la nuova Chiesa che pensa di risolvere il problema della crisi dei matrimoni con le geniali trovate degli uffici diocesani”. Da Key West, in Florida, un altro sito, “CruxNow”, dell’ex vaticanista per la Cnn J.Allen, riporta un’ampia sintesi della lettera di Marangoni, ma rilancia anche l’attacco di “Radio Spada”, dei cattolici tradizionalisti: “Non vi è alcuna chiamata ad abbandonare una grave situazione peccaminosa che mette a rischio l’eterno destino della propria anima, nessuna menzione di gli alti valori cristiani della castità e della santità della famiglia, nessun riferimento all’unità e all’indissolubilità del matrimonio”, sostiene la direzione della Radio. “Più che una lettera di un successore degli Apostoli, è una lettera di un successore degli Apostati”.
Della vicenda si è occupato anche Breitbart, sito anglofono ispirato da Bannon, ex spin doctor di Trump. E poi l’anglofona AngelusNews. Ne scrive anche InfoCatolica, in lingua spagnola, e non poteva mancare “Polonia Cristiana”. Ma è pur vero che a Marangoni è alluvionato di atti di riconoscenza non solo dall’interno della diocesi, ma da ogni parte d’Italia. —
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