Le “sentinelle” della frana di Cancia premiate a Borca

Riconoscimenti ai volontari della protezione civile che tengono sotto controllo il canalone da cui possono scendere pericolosi detriti

BORCA. «La solidarietà e l’impegno dei volontari della protezione civile sono una forza trainante e indispensabile per il nostro territorio. Lo abbiamo toccato con mano durante i giorni dell’emergenza Vaia; lo vediamo tutti gli anni, dal 2009, a Cancia». È quanto affermato dal consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi, intervenuto a Borca di Cadore, per la consegna degli attestati ai volontari di Protezione civile che da fine maggio a fine settembre tengono sotto controllo il canalone della frana.. La procedura di monitoraggio “umano” a Cancia avviene da dieci anni, vale a dire da dopo gli eventi tragici del luglio 2009. I volontari, provenienti da tutto il Veneto, si occupano di controllare il canalone e segnalare l’eventuale passaggio di materiale detritico, soprattutto durante i temporali estivi. In caso di emergenza, tocca a loro avvisare il sindaco, per un tempestivo avvio del sistema di allarme. Quest’anno sono stati 36 i gruppi che hanno prestato servizio, per la maggior parte provenienti dalla pianura veneta. Hanno coperto 185 turni di monitoraggio, con 4 persone alla volta; per un totale di 740 volontari impegnati.

«A queste persone va un grazie grandissimo - ha detto il consigliere provinciale Bortoluzzi -. Hanno sottratto parte delle loro ferie e del loro tempo libero per dare una mano al nostro territorio, a titolo gratuito. I volontari sono indispensabili per il controllo del canalone, ma molto spesso garantiscono anche un aiuto in paese, con la manutenzione dei sentieri che portano alla frana di Cancia e con una presenza costante alle situazioni di necessità».

A margine della cerimonia di consegna degli attestati, il consigliere Bortoluzzi e il responsabile di Protezione civile della Provincia, Carlo Zampieri, hanno illustrato il progetto di messa in sicurezza del canalone di Cancia, i cui lavori stanno proseguendo spediti.

«Spererei di non dover più ricorrere all’impegno dei volontari per il monitoraggio della frana - ha detto Bortoluzzi -. Ma so che ancora per un po’ dovremo abusare della pazienza di queste persone, almeno finché non entrerà in funzione il monitoraggio e allarme automatico che stiamo predisponendo. Lo abbiamo visto anche con Vaia: possiamo sempre fare affidamento sulla preparazione e sulla solidarietà delle tute fluo. E per questo non smetteremo mai di ringraziarli». —

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