Le speranze di Riccobon i ricordi di Tormen
BELLUNO. Come starebbe la divisa delle Fiamme gialle addosso a Enrico Riccobon? Chissà che un giorno la giovane promessa dell'atletica bellunese, specialista del mezzofondo, non diventi un finanziere. Metterà una buona parola per lui Gabriele De Nard, il campione sedicense che fa parte del gruppo sportivo delle Fiamme gialle e che ha vinto tutto quello che c'era da vincere nel cross.
«Fosse per me...», ha risposto De Nard quando Giovanni Viel gli ha chiesto se vede un futuro nelle Fiamme gialle per Riccobon. Le affinità fra i due sportivi bellunesi, del resto, ci sono: a entrambi piace correre, anche se uno lo fa su strada e l'altro su pista, per entrambi lo sport è stato (ed è) una scuola di vita, in entrambi spiccano l'educazione, la correttezza, lo spirito di sacrificio. I due atleti sono stati protagonisti della seconda parte della mattinata di festa per i vent'anni del Corriere delle Alpi, al teatro comunale. Un'oretta tutta dedicata allo sport, settore per il quale il giornale ha sempre riservato una certa attenzione: «Fin dai nostri primi anni abbiamo dedicati ampi spazi a tutti gli sport», ha spiegato il caporedattore Marcella Corrà, «cercando di non trascurare nessuna disciplina e nessuna categoria».
Sul palco si sono accomodati otto campioni bellunesi che si sono resi protagonisti di grandi imprese e successi in sei sport diversi: Gabriele De Nard e Enrico Riccobon nell'atletica, Virginia De Martin nello sci di fondo, Luca Zandonella nell'hockey, Deborah Gelisio nel tiro a volo, Davide Malacarne nel ciclismo, Antonio Tormen e Sandro Andreolla nel calcio. Intervistati da Giovanni Viel, gli sportivi bellunesi hanno raccontato agli studenti i sacrifici fatti per diventare un campione, gli obiettivi di carriere che in alcuni casi sono appena agli inizi e in altri invece hanno già regalato grandi soddisfazioni, cosa significhi per loro aver dedicato una vita allo sport.
«A me lo sport ha regalato una buona educazione», ha raccontato De Nard. Da bambino era piuttosto vivace, «allenarmi con costanza e girare l'Italia per fare le gare mi ha fatto crescere e mi ha insegnato la disciplina». Un atteggiamento che lo ha portato a diventare capitano della squadra azzurra di cross e a ritagliarsi uno spazio importante nel gruppo sportivo delle Fiamme gialle, di cui fa parte.
Potrebbe seguire le sue orme, ma su pista invece che su strada, Enrico Riccobon, 19enne reduce dall'esperienza ai mondiali Juniores in Oregon (Stati Uniti). «Ho gareggiato contro molti atleti africani», ha detto. «A loro invidio la metodologia di corsa, ma solo quella. Sento di avere la stessa grinta e gli stessi obiettivi che hanno loro». E quali sono, per Riccobon? «Migliorarmi, sempre». Dall'atletica al calcio, dove Feltre e Belluno si spartiscono le copertine ogni domenica: i primi due comuni della provincia hanno due squadre in serie D. Ieri per l'Union Ripa la Fenadora c'era Sandro Andreolla, da due anni in maglia neroverde: «Ho girato tante squadre», ha raccontato, «ma nell'Union ho trovato un ambiente unico, dove si guarda prima di tutto alle persone». E se la squadra feltrina sta crescendo, alla prima esperienza in serie D, sta giocando un campionato da protagonista il Belluno. Antonio Tormen ha il merito di averlo allenato nell'anno della storica promozione in C2 e allo sport questa bandiera del calcio bellunese, che in carriera ha anche giocato in serie A, ha dedicato una vita intera: «L'importante è che i ragazzi facciano sport», ha detto agli studenti. «Perché lo sport insegna molto». (a.f.)
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