«Le spese per Zoldo coperte dagli utili»
FELTRE. Il presidente e la dirigenza uscenti dell’Azienda feltrina per i servizi alla persona hanno ottenuto un impegno formale da parte dell’amministrazione di Zoldo Alto per la copertura degli investimenti effettuati sulla farmacia. Rispetto alle perdite, la soluzione prevede che gli utili che restano alla municipalizzata feltrina servano a coprire i costi iniziali.
Ad assicurarlo sono l’ex presidente Giuseppe Zaiotti e l’ex consigliere Stefano Bortoluzzi, che ribattono alle ultime dichiarazioni dell’ex consigliere Luciano Bona, che evidenziava in primis la mancanza di garanzie sul rientro del debito con un contratto privo delle tutele che invece ha quello stipulato con Cesiomaggiore sulla parafarmacia di Busche.
Continua così il botta e risposta a distanza sul caso della farmacia di Zoldo Alto, da cui è scaturito il terremoto che ha decapitato il Cda dell’Azienda feltrina, con Zaiotti che ribadisce: «Non esiste nessun tipo di contratto con il Comune di Cesiomaggiore sulla copertura dei debiti della parafarmacia di Busche. Il contratto con il Comune di Zoldo Alto prevede l’investimento per la messa a norma dei locali, la sistemazione e l’acquisto dell’arredamento e che gli utili restino in azienda fino alla copertura delle spese sostenute per l’attivazione del servizio».
«I risultati si stanno già vedendo», afferma, «dato che sulla base del monitoraggio infrannuale nel 2015 la farmacia di Zoldo chiuderà con un risultato positivo. Né il Comune di Zoldo, né il Comune di Feltre hanno versato un euro».
Per chiarire la vicenda, è meglio fare un passo indietro. L’ipotesi iniziale era di mettere a norma il locale ad acquistare gli arredi, ma in seguito è emersa la necessità di apportare modifiche sostanziali al progetto.
L’autorizzazione all’apertura della farmacia era subordinata alla realizzazione di alcuni interventi di adeguamento alla normativa, riguardo in particolare all’accesso da separare da quello dell’ambulatorio, e questo ha portato all’esigenza di rivedere il piano (demolizione e ripristino delle pareti, cambio portone, isolamento tubi di riscaldamento) con la conseguente necessità di sostenere ulteriori spese, come l’installazione di un nuovo impianto elettrico. Inoltre il dislivello fra il locale adibito ad ambulatorio e l’ex dispensario farmaceutico costringeva a rifare il pavimento.
«L’Azienda, prima di accogliere la proposta frutto di un accordo politico fra i due sindaci, ha analizzato puntualmente la situazione simile di farmacie nel territorio e la specificità di quel territorio (a valenza turistica). Il contratto è stato portato in Cda il 20 maggio 2013 e ampiamente illustrato», ricorda l’ex presidente Zaiotti. Che aggiunge: «Il 31 marzo 2014 è stato approvato all’unanimità il consuntivo di bilancio 2013 che descriveva in modo analitico i costi/investimenti sostenuti per lo start up».
Zaiotti e l’ex consigliere Bortoluzzi si domandano inoltre «se non è pretestuoso che dopo otto anni dall’ingresso nell’Azienda di altri Comuni (2006 Cesiomaggiore) ci si chieda solo ora perché tali utili siano rimasti nel sistema Azienda e non restituiti ai Comuni che li hanno prodotti. Non è quindi assolutamente sostenibile che il Comune di Feltre in questi anni abbia dovuto appianare i debiti». E poi un’ultima considerazione: «Si sottolinea che il solo pareggio di bilancio della farmacia di Zoldo (anche se da quest’anno è in utile) basterebbe a ripagare gli investimenti».
Raffaele Scottini
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