«Le stragi ci spiegarono la mafia»
CALALZO. La mafia secondo Ayala. Grande interesse, a Calalzo, per l’incontro in sala consiliare con il magistrato Giuseppe Ayala, il pubblico ministero al maxiprocesso di Palermo, nel quale è stata condannata per la prima volta la "cupola" di Cosa nostra a oltre 2000 anni di carcere: «La nostra paura era che, una volta arrivata in Cassazione, la sentenza di primo grado venisse stravolta dal giudide Carnevale che era indicato dalla stampa come l'"ammazzasentenze". Un problema che è stato aggirato dal presidente della suprema corte, che si è inventato la rotazione dei giudici, grazie alla quale, il processo è stato presieduto da un altro giudice, che ha confermato il verdetto dei primi due gradi. Poichè ciò è successo pochi mesi prima dell'attentato di Capaci, non posso escludere che la conferma del verdetto abbia portato al tritolo che ha provocato la morte di Falcone, di sua moglie Francesca e della scorta».
L'incontro, che è stato una lunga conversazione tra Ayala e il pubblico è stata incentrato principalmente sui rapporti con i giudici suoi amici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: «In quegli anni, nessun servitore dello Stato aveva idea di cosa fosse la mafia, perché ogni pubblico ministero lavorava e agiva per conto proprio: avevamo i fatti, ma non riuscivamo a comporre il puzzle. Ci sono voluti alcuni omicidi illustri, tra i quali quello del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, per convincere il tribunale a creare un "pool" simile a quello allestito per combattere il terrorismo. Dalla collaborazione tra gli inquirenti è emerso il disegno ed abbiamo potuto capire che la mafia aveva una organizzazione verticistica comandata da un capo. Così abbiamo iniziato a cercare i capi, realizzando delle tesi accusatorie che hanno portato alla sbarra centinaia di mafiosi».
Grande e piacevole oratore, è riuscito a intrattenere per oltre due ore il pubblico, (molti i giovani), anche con aneddoti divertenti sulla vita di questi personaggi così importanti per il nostro Paese. C’erano il sindaco di Calalzo, De Carlo, che ha aperto l'incontro; il presidente del Lions club Cadore Dolomiti, Cian e il questore Morelli. Nel concludere la conversazione, Giuseppe Ayala ha avuto anche parole di ringraziamento per l'organizzatore dell'incontro, Ludovico Tabacchi che insieme a Fabiola Soccal ha coordinato gli interventi. (A sinistra nelle foto Frol, la sala e il saluto del sindaco).
Vittore Doro
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