Le Usl all’attacco: nessuno può sfuggirci

Belluno e Feltre minacciano gli evasori. Cittadinanzattiva plaude l’iniziativa: «Chi non paga, pesa sui cittadini più deboli»
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BELLUNO. Alla dichiarazione non veritiera, magari ispirata da superficialità e non necessariamente da malafede, per usufruire delle esenzioni del ticket sanitario, si risponde con una sanzione. E alla sanzione non si scappa, perché i controlli messi in atto dalle Usl e incrociati con altri enti, sono in atto e saranno sempre più pressanti.

Ad affermarlo sono il direttore amministrativo dell’Usl 1, Francesco Favretti, e il direttore generale dell'Usl 2, Adriano Rasi Caldogno, dopo che, dai controlli effettuati sui redditi 2010, è emersa una percentuale piuttosto elevata di “evasori”: quasi 1.500 utenti (800 a Belluno, 600 nel Feltrino). Va da sé che i controlli saranno sempre in funzione.

«Adesso, con i nuovi sistemi difficilmente ci sfugge qualcuno. L’opinione pubblica deve capire che ora, molto più che in passato, i sistemi informativi permettono controlli a tappeto e non più a campione. Ora non sfugge più nulla», sottolinea Favretti. E lo stesso vale per il dg Rasi Caldogno:«Ci sono dei protocolli che devono essere ben presenti ai cittadini per non incorrere in errori che possono costare cari. Prima di dichiarare il falso, magari per superficialità, bisogna pensarci bene. Ormai non scappa più nessuno».

«È vergognoso e indecoroso che succedano ancora queste cose: questi atteggiamenti vanno a discapito dei cittadini onesti e della sanità, perché quei soldi che non vengono pagati per false esenzioni, sono soldi in meno che incamera l’Usl e quindi meno servizi e meno sanità per tutti. E questo non è giusto». A protestare è la referente provinciale di Cittadinanzattiva, Ottorina Bompani, che aggiunge: «Sono indignata con chi si comporta in questo modo, ma sono anche contenta che l’Usl possa incrociare i dati e verificare quindi l’attendibilità delle autocertificazioni».

Ma ciò che manda su tutte le furie la referente di Cittadinanzattiva, è che «persone con possibilità economiche. vogliano lucrare sul ticket, che è imposto e fintanto c’è, va pagato. E lo fanno andando a gravare sulle spalle di tutti i contribuenti, anche di quelli che realmente hanno bisogno delle esenzioni, perché non hanno il reddito adeguato. Andando avanti in questo modo, ci troveremo con sempre meno servizi e meno sanità, perché anche l’Usl deve per forza di cosa rientrare in qualche modo di quanto non introita. Qui bisogna cambiare mentalità, basta pensare a se stessi e al proprio orticello: in un momento di crisi come quello attuale, deve essere il bene comune ad avere il sopravvento».

Paola Dall’Anese

e Laura Milano

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