Le zanzare si stanno espandendo in quota

Appello del referente delle professioni sanitarie dell’Usl, Marco Dal Pont: «I cittadini disinfestino i loro spazi all’aperto»
Un eemplare di zanzara tigre. L'epidemia di Chikungunya che ha colpito questa estate la provincia di Ravenna e' finita da tempo grazie agli interventi messi in atto dalla sanita' pubblica regionale e nazionale; tuttavia trova ancora spazio sui media internazionali, dove viene considerato un 'campanello d'allarme' per l'Europa. ARCHIVIO - ANSA/BGG
Un eemplare di zanzara tigre. L'epidemia di Chikungunya che ha colpito questa estate la provincia di Ravenna e' finita da tempo grazie agli interventi messi in atto dalla sanita' pubblica regionale e nazionale; tuttavia trova ancora spazio sui media internazionali, dove viene considerato un 'campanello d'allarme' per l'Europa. ARCHIVIO - ANSA/BGG

BELLUNO

«Se tutti insieme non mettiamo in atto tutte le azioni necessarie per fermare la loro avanzata, presto troveremo le zanzare a qualsiasi latitudine e altitudine, con il rischio di veder trasmesse svariate malattie».

L’appello ai bellunesi a mettere in atto le azioni di prevenzione contro la diffusione delle zanzare, soprattutto quelle della specie Aedes, arriva da Marco Dal Pont, responsabile delle professioni sanitarie del Dipartimento di prevenzione e della funzione territoriale dell’Usl 1. «Da tempo, insieme con l’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie e con l’università di Padova, abbiamo messo in atto un monitoraggio circa la presenza delle zanzare della specie Aedes sul nostro territorio», spiega Dal Pont.

Quando si parla di Aedes si intendono le zanzare comunemente conosciute come “tigre”, “Koreicus” e dal 2018 anche “Japonicus”. Quest’ultima è arrivata dall’Austria e, tramite il Friuli Venezia Giulia, è entrata nel 2018 nel territorio bellunese. Le Aedes, a differenza della più comune Culex, sono zanzare che si muovono prevalentemente nelle ore diurne e pomeridiane, aggredendo gli arti inferiori delle loro vittime. «Il monitoraggio che l’Usl ha messo in atto si avvale sia di ovitrappole, che raccolgono le uove deposte da questi insetti, sia di altri strumenti che invece catturano gli esemplari adulti. Dal confronto dei dati ottenuti, abbiamo visto che, se nell’area di Belluno e Feltre nella primavera-estate dell’anno scorso la presenza di questi insetti era leggermente diminuita, grazie all’attività di disinfestazione effettuata dal Dipartimento di prevenzione dell’Usl Dolomiti, nelle zone più alte della provincia la presenza soprattutto della Japonicus si sta espandendo».

Di fronte a questa situazione, il referente delle professioni sanitarie chiede azioni mirate: «Bisogna pensare a interventi ad hoc per abbassare la densità delle zanzare. Già a febbraio inizieremo a predisporre l’attività di monitoraggio, mentre da marzo a ottobre partirà la vera e propria azione di contrasto. Il nostro obiettivo è monitorare soprattutto le zone alte».

Ed è proprio per evitare l’espansione in tutta la provincia, ad oggi ancora un’isola felice in quanto a presenza di questi insetti, che Dal Pont chiede a tutti un aiuto.

«L’Usl fa la sua parte con queste iniziative e soprattutto con la disinfestazione che effettuiamo nei luoghi pubblici. Ma per limitare la diffusione della zanzara è necessario che ciascuno di noi faccia la sua parte. Anche i privati possono aiutarci tenendo puliti i loro giardini, svuotando i serbatoi idrici come i sottovasi e i contenitori esterni, e disinfestando caditoie e piccoli depositi di acqua. Solo così si potrà vincere la battaglia». —


 

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