Legambiente: «Nell'aria di Feltre si respirano veleni»
Nell'aria anche il benzo(a)pirene, la città è maglia nera a livello regionale
FELTRE. La stagione delle polveri sottili è dietro l'angolo, e l'aumento delle concentrazioni degli ultimi giorni lo conferma. Ma se contro le Pm10 il comune ha una strategia, contro il benzo(a)pirene - temibile agente cancerogeno - ancora si fa poco. Feltre è maglia nera nel Veneto. A ricordarlo è Legambiente Veneto, che denuncia dieci anni di immobilismo delle istituzioni - dalla Regione ai comuni - contro un microinquinante pericoloso almeno quanto le polveri sottili. «I benzo(a)pirene è solo meno conosciuto delle Pm10, ma è anch'esso cancerogeno. I suoi valori sono regolarmente oltre il limite di guardia, ma nessun piano d'azione contro lo smog ne tiene conto». Neppure quello del comune di Feltre. Eppure in città nel 2009 il benzo(a)pirene ha avuto una concentrazione di 1,9 nanogrammi per metro cubo, mentre la soglia di pericolo è fissata a 1 nanogrammo. «Ma questa quota doveva essere ulteriormente abbassata», denunciano da Legambiente. «Solo che il governo italiano ad agosto ha approvato una legge che posticipa al 2012 il termine per l'entrata in vigore del nuovo limite, sotto 1 nanogrammo». In ogni caso anche quello attuale è regolarmente superato. «E questo», fanno notare gli ambientalisti, «espone i cittadini ad un pericolo reale». Per questo motivo Legambiente ha lanciato una petizione nazionale con la quale si chiede al governo di modificare la legge sul benzo(a)pirene, in favore di un maggior controllo ed una maggiore protezione per la qualità dell'aria che respiriamo in città. Per sottoscriverla, bisogna accedete al sito www.legambiente.it e compilare il modulo. Tornando alle polveri sottili, la stagione che comincia in questi giorni trova Feltre a due passi dalla soglia dei 35 superamenti del limite, fissata dalla normativa europea e nazionale. Dall'inizio dell'anno le giornate fuorilegge sono già state 33, due in più di quelle registrate in tutto il 2009. Ma il comune, che in passato si è limitato ad assistere passivamente al fenomeno, qualcosa ha fatto negli ultimi mesi, approvando un piano d'azione che prevede undici mosse contro le Pm10. Tra queste anche la possibilità di bloccare parzialmente il traffico in caso di ripetuti sforamenti. E nella strategia per migliorare la qualità dell'aria c'è anche la rottamazione delle vecchie stufe a legno e a carbone e delle caldaie a gasolio o a legna, ancora utilizzate in molte case. La Provincia ha messo a disposizione finanziamenti (fino a 500 euro e comunque per non oltre il 30 per cento della spesa sostenuta) per chi manderà in pensione la vecchia stufa o la vecchia caldaia inquinante per sostituirla con una ad alta efficienza. Le istruzioni per accedere al contributo si trovano sul sito della provincia (www.provincia.belluno.it). I fondi sono disponibili fino ad esaurimento.
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