Legge 23, resta il ricorso al Tar
FELTRE. C'è ancora il ricorso al Tar che pende sulla legge 23 di riordino sanitario. Lo ricorda Andrea Bona, fra i quattro firmatari del ricorso contro il commissariamento dell'Usl 2 di Feltre, depositato al Tar in marzo. Ma alla discesa in laguna, quando il tribunale amministrativo si pronuncerà sulla controdeduzione al provvedimento di depennamento dell'Usl feltrina, si prevede anche l'ascesa alla Corte di Bruxelles. Una ipotesi che il comitato pro-Usl, tramite i suoi esperti legali, considera tutt'altro che impercorribile e tutt'altro che lunga come tempi tecnici per incardinare il processo.
Che non è altro, ribadisce anche Andrea Bona, che «un modo per condannare da parte nostra una regione che contraddice il principio costituzionale della specificità di montagna, sancito nello statuto regionale».
E se la discussione in Regione per la legge 23, fra emendamenti a mitraglia e tutti gli altri articoli da approvare, rischia i tempi delle calende, il comitato non fa domani quello che può fare oggi. Da subito.
«C'è da fare una ricognizione dei beni di proprietà dell'Usl, a partire dagli immobili di pregio agli arredi fino alle opere d'arte, che sarebbe bene passassero di mano, cioè fossero ceduti al comune di Feltre, dalla chiesa di Ognissanti a tele e quadri di arte moderna e contemporanea. A sarebbe importante che tutti i feltrini si sentissero depositari di tante preziosità. Perché nessuno può escludere che un domani, nemmeno lontano, queste preziosità cambino destinatario, visto che l'Usl potrebbe non avere più autonomia giurisdizionale nemmeno sui propri beni».
L'approvazione dell'articolo 12 della legge 23 sancisce (per il momento) la fine dell'Usl 2 di Feltre, la fine della autonomia sanitaria territoriale, si dice in una nota sottoscritta dal comitato pro-Usl.
«La gestione centralizzata diminuirà le prestazioni dal punto di vista qualitativo e quantitativo, con la perdita di primariati che porterà diminuzione di qualità ed offerta, come già successo ad Agordo e Pieve di Cadore, in quanto Feltre verrà smantellato per la sopravvivenza di Belluno, prima di finire sotto Treviso, trasformando il bellunese dei grandi poli ambulatori». Ma per il comitato non è finita: «Il Pdl 23, una volta approvato completamente, potrebbe essere impugnato ed annullato dal Governo perché le due Usl in più rispetto le provinciali, Bassano e Veneto orientale, sono deroghe immotivate e senza criteri oggettivi, ma solo per ragioni politiche interne alla maggioranza. Attualmente i nostri consiglieri regionali Franco Gidoni e Gianpoalo Bottacin ci hanno profondamente deluso, non dimostrandoci di lottare per il territorio bellunese, ma appoggiando le scelte politiche, eppure nella loro stessa maggioranza, il consigliere Nicola Finco, ha combattuto ed ottenuto la deroga per mantenere due Usl a Vicenza, esponendosi direttamente, azione che i nostri per il loro territorio non hanno fatto, portando ad una conferma di sensazione di fallimento insieme ad una profonda delusione per quello che dovrebbero rappresentare e che ci hanno fatto perdere».
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