Legge Delrio, un “tutor” a palazzo Piloni
BELLUNO.
A quasi un anno di distanza dall’approvazione della legge Delrio - che ha depotenziato le Province trasformandole in enti di secondo grado - il governo arriva in soccorso delle amministrazioni provinciali aiutandole nel passaggio tra vecchia e nuova organizzazione. Anche Belluno farà parte di un progetto pilota predisposto dal ministero per gli Affari regionali e che inizierà nelle prossime settimane.
La proposta è stata formalizzata giovedì pomeriggio a Roma durante un incontro al quale ha preso parte la presidente della Provincia di Belluno Daniela Larese Filon. «Il governo ha deciso di affiancare alle Province un gruppo di tecnici che, oltre a ricercare i costi standard, ci daranno anche una mano per capire come rientrare nei bilanci e svolgere le attività che rientrano nelle funzioni fondamentali» spiega la presidente.
Un progetto per pochi eletti: oltre a Belluno ne farà parte, in Veneto, solo Vicenza. Inoltre ci saranno le province di Piemonte, Toscana e Umbria insieme a quella di Bari e Avellino. Il problema non è di poco conto. La legge Delrio ha ridisegnato profondamente l’architettura degli enti locali. Il colpo di grazia è arrivato con la legge Finanziaria approvata a fine 2014 che ha imposto pesantissimi tagli alle Province.
«Alcuni enti già ora sono in dissesto finanziario» spiega la Larese Filon, «noi abbiamo chiuso il 2014 senza problemi ma li avremo sul 2015, speriamo che questo nuovo sistema ci aiuti ad avere contributi».
Dall’incontro con il ministero, infatti, sono arrivate buone notizie sul fronte dei trasferimenti. «In primo luogo il taglio previsto a livello nazionale, pari ad un miliardo, cala a 900 milioni» continua la Larese Filon, «perché 100 milioni vengono distribuiti sulle province a statuto speciale». Inoltre i tagli verranno rimodulati a seconda delle caratteristiche delle diverse province: si terrà conto delle strade, dei chilometri di viabilità in carico agli enti provinciali, dell’orografia.
«Vedremo in cosa si traduce tutto questo» spiega la presidente, «non sono state divulgate cifre». La speranza però è che lo “sconto” sui tagli consenta alla Provincia di Belluno di garantire la manutenzione delle strade del Bellunese.
Nel frattempo la Provincia continuerà a trattare con Venezia per l’applicazione della legge regionale 25 sulla specificità che consentirebbe a palazzo Piloni di ottenere competenze su temi fondamentali come il turismo. (v.v.)
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