«L’eliambulanza resta se l’Usl farà l’atto formale»

Sul futuro del servizio in Cadore Toscani non mette ancora le mani sul fuoco «Lo studio di fattibilità attuale dice il contrario e nessuno nei fatti lo contesta»
Di Martina Reolon

PIEVE DI CADORE. L’eliambulanza rimane in Cadore? Per averne la certezza assoluta è necessario un atto formale della direzione generale dell’Usl 1. Lo ha sottolineato ieri nel corso di una conferenza stampa Matteo Toscani, vice presidente del consiglio regionale, che ha voluto anche ripercorrere tutte le tappe, dall’inizio del 2014 a oggi, legate alla questione della base Hems dell’elisoccorso in Cadore e della mobilitazione sorta a seguito del paventato trasferimento della sede a Belluno.

Una mobilitazione culminata con l’assemblea pubblica di mercoledì scorso a Pieve, dalla quale è emerso un messaggio chiaro, annunciato a gran voce dal sindaco di Santo Stefano Alessandra Buzzo: “L’elicottero resta in Cadore”.

«La riunione della scorsa settimana è stata fondamentale e io sono a fianco della Buzzo e degli altri sindaci», commenta Toscani, «ma ora servono atti formali ed è necessario che venga approvato in consiglio regionale l’emendamento che il sottoscritto ha presentato. Di fatto, come comunicato dallo stesso Ciambetti, giovedì diventa l’ultimo giorno utile. L’emendamento non diventerebbe una modifica di bilancio, ma norma finanziaria, e quindi articolo di legge».

Ma l’altro passaggio fondamentale, ribadisce Toscani, deve arrivare direttamente dall’Usl 1 e dal suo direttore Pietro Paolo Faronato.

«Lo studio di fattibilità attualmente in mano all’azienda sanitaria, predisposto dal professionista Fumagalli su incarico Usl1 e datato 27 novembre 2014, non dice infatti che l’elicottero può e deve rimanere in Cadore, ma afferma il contrario», ricorda il vice presidente del consiglio regionale. «Per le basi Hems, lo studio definisce infatti non idonei, a causa degli ostacoli e della situazione orografica, i due siti a Valle. Allo stesso modo, viene definita “oggettivamente non percorribile” la scelta di posizionare una base nel sito a Tai. Lo studio indica invece l’aeroporto di Belluno come unico sito dell’Usl 1 razionalmente in grado di ospitare una nuova base Hems. Attendiamo quindi una presa di posizione formale della direzione generale dell’Usl, che sancisca il fatto che l’elisoccorso rimane in Cadore», prosegue Toscani; il quale fa anche presente che l’attuale base di Pieve sarà a norma fino al 30 giugno 2016.

«Per metterla in totale sicurezza e adeguarla alle normative, tra progettazione ed esecuzione ci vorranno presumibilmente tre anni (e durante gli interventi sarebbe inevitabile lo spostamento, ndr). Ovviamente, l’Enac ci dice che, se i lavori sono appaltati, vi è la possibilità di un’ulteriore proroga». Ripercorrendo le vicende dell’ultimo anno, Toscani ha ricordato che la lettera con cui l’Enac avvisava che la base di Pieve sarebbe stata fuori servizio dopo il 21 dicembre 2014 è datata 17 gennaio 2014.

«A questa seguì, il 22 gennaio, una lettera di Faronato al Crite. La risposta è arrivata il 30 settembre. Il mio emendamento fu presentato il 2 aprile 2014. Il capitolo disponeva di quasi 26 milioni per il Veneto. Risorse che la giunta regionale ha distribuito il 22 luglio, ma non a Belluno, in quanto dal territorio non era stata fatta richiesta, non disponendo dei documenti tecnici che fissavano la spesa per la messa a norma della base Hems di Pieve».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi