L’elicottero li cerca, loro scendono a piedi
DOMEGGE. Il loro ritardo era dovuto a un piccolo infortunio occorso a uno dei due, ma non vedendoli rientrare il gestore del rifugio Bajon ha lanciato l’allarme, poco prima di mezzogiorno, ritenendo che potessero trovarsi in difficoltà sulle Marmarole. Allarme rientrato alle 13.30, quando i due escursionisti (un 37enne di Jesolo e un 29enne di Montebelluna) sono rientrati al rifugio, mentre la macchina dei soccorsi era già stata attivata.
Dopo aver raggiunto domenica la cima della Croda Bianca, i due erano attesi in rifugio per pernottare. Verso sera, però, avevano chiamato avvertendo che avrebbero bivaccato a Forcella Marmarole. Ieri, dopo essere stati a lungo attesi, è scattato l’allarme. Non avendo il numero di telefonino, il Suem ha effettuato una ricerca risalendo alla targa dell’auto dei due con l’aiuto dei carabinieri e ai loro numeri di telefono, scoprendo anche che uno dei due aveva telefonato alla compagna poco prima, alle 10, riferendo che stavano scendendo dalla forcella. Ma con uno dei due cellulari irraggiungibile e suonando a vuoto l’altro, ormai tardi rispetto al tempo necessario a percorrere il sentiero, alle 13.30 è decollato per un sopralluogo aereo l’elicottero, con a bordo un soccorritore conoscitore della zona, mentre una squadra del Soccorso alpino di Auronzo si avvicinava in jeep alla Val Da Rin, per verificare che i due non fossero scesi da quel versante. Mentre era in corso il sorvolo, il gestore del Bajon ha avvertito che gli escursionisti erano infine arrivati, che uno di loro era caduto e che quindi il cammino era stato rallentato e che non avevano sentito suonare il telefono nello zaino. L’allarme è quindi rientrato. (ma.ce.)
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