L’elisoccorso notturno è ancora molto lontano
BELLUNO
L’elisoccorso notturno è rinviato a data da destinarsi. In un bilancio 2018 che regala alcune soddisfazioni alla dirigenza dell’Usl Dolomiti, la carenza di medici specialisti e il ritardo nel progetto per il volo notturno rappresentano le due preoccupazioni maggiori. Ma se il secondo è un problema condiviso a livello nazionale, il primo ha bisogno di uno scatto operativo, dato che la norma che consente l’uso di campi sportivi e aree illuminate esiste ormai dal 2012.
«Sollecitiamo periodicamente il Suem 118 che ha in carico la progettazione», spiega il direttore generale dell’Usl Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, «ma mancano ancora alcuni aspetti. Andiamo verso un’attivazione graduale del servizio». In provincia ci sono 9 piazzole idonee al volo notturno, 2 solo diurne e 13 ancora da assegnare.
Gli incontri con i Comuni sono già stati numerosi, ma per impostare un progetto organico, oltre alle infrastrutture, bisogna anche capire chi gestirà le piazzole cioè, banalmente, chi aprirà i campi sportivi e accenderà le luci per l’atterraggio dell’elicottero. L’Usl punta a coinvolgere il volontariato, dalla Protezione civile alle Croci, ma non esiste ancora un coordinamento. L’altro passaggio essenziale riguarda l’appalto dell’elisoccorso che scade tra due giorni e che andrà in proroga tecnica perché la gara, in carico all’Azienda Zero, si realizzerà nei prossimi mesi. Nel nuovo capitolato, il volo notturno sarà parte integrante delle prestazioni previste.
Carenza di specialisti
La mancanza di medici è ormai un’emergenza nazionale soprattutto del Nord Est, ma l’Usl Dolomiti promette di non arrendersi. I medici in servizio in provincia di Belluno sono 465, dei quali 16 a tempo determinato, su 3.430 dipendenti, e alle normali uscite (anche in questi giorni vanno in pensione 5 primari) è difficile far fronte. Nel 2018 l’azienda ha indetto concorsi per tutte e dieci le specialità più carenti, ma non basta. Qualche esempio: al concorso per medicina e chirurgia d’urgenza c’erano 4 candidati idonei e solo uno ha accettato l’assunzione; al concorso per ortopedia e traumatologia c’era solo un candidato che non si è nemmeno presentato; per psichiatria gli idonei erano 8 ma nessuno ha accettato l’assunzione e la situazione si ripete continuamente.
Oltre alle convenzioni con altri ospedali veneti per la copertura di alcune specialità, l’ultima novità riguarda la pediatria: «Abbiamo attivato due convenzioni con gli ospedali pediatrici Santobono di Napoli e Gaslini di Genova per coprire alcuni turni a partire da gennaio. La carenza di medici rappresenta la nostra preoccupazione maggiore», conferma Rasi Caldogno. L’Usl Dolomiti ha anche elaborato un algoritmo che individua le aree con un carico logistico più pesante per i medici che, se accettano di operarvi, ottengono un piccolo riconoscimento economico.
I nuovi codici
Inoltre, per alleggerire i Pronto soccorso e accorciare i tempi di attesa, sono stati attivati gli ambulatori Codici Bianchi a Belluno e Feltre, come ricorda il direttore dei servizi socio sanitari Gian Antonio Dei Tos. La medicina territoriale punta anche sui medici di base per il servizio nelle case di riposo e sono stati potenziati con un maggior numero di medici il settore legato al gioco d’azzardo e il “Dopo di noi” per quanto riguarda l’area disabili. Utile anche l’introduzione di posti letto non ospedalieri per ricoveri intermedi, il cosiddetto ospedale di comunità che attualmente conta 73 posti in tutta la provincia. —
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