L’elisoccorso notturno partirà entro la fine del 2019

La Regione tramite l’Azienda zero pubblicherà il bando di gara entro due mesi. Il primario Giovanni Cipolotti: «Piste di atterraggio ogni 10- 15 chilometri»

BELLUNO

L’elisoccorso notturno partirà entro il 2019. Tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, infatti, la Regione, attraverso l’Azienda zero, pubblicherà il bando della gara di appalto per il servizio di elisoccorso diurno e notturno, che riguarderà le quattro basi venete di Belluno, Padova, Treviso e Verona. L’obiettivo, inseguito da decenni dai bellunesi, sta per diventare realtà.

La buona notizia arriva dal direttore del Suem 118 Giovanni Cipolotti, che da diverso tempo, come rappresentante dell’Usl 1, sta lavorando con i tecnici regionali per redigere la gara di appalto. «Il 31 dicembre 2018», spiega Cipolotti, «scadrà l’appalto in essere con la società che gestisce le basi diurne di elisoccorso e i tempi per trovare il nuovo gestore sono quindi stretti».

Domani ci sarà l’incontro con le ditte interessate per stendere il capitolato definitivo della gara. Il bando interesserà le quattro province, avrà un valore di 120 milioni di euro e una durata di nove anni a partire dal 2019.

A oggi in provincia di Belluno sono una dozzina le superfici abilitate al volo anche notturno e sono quelle degli ospedali di Belluno, Feltre, Pieve di Cadore (attualmente il progetto per la realizzazione della nuova base è alla fase esecutiva), Lamon e Cortina d’Ampezzo. A queste si aggiungono le elisuperfici di Santo Stefano di Cadore, Zoldo Alto, Arabba, Sappada e Agordo (sullo stabilimento di Luxottica).

«Durante l’estate», prosegue Cipolotti, «abbiamo eseguito una ricognizione delle potenziali aree provviste di illuminazione che potranno andare a integrare le elisuperfici. La nostra intenzione, infatti, è trovare nuove aree di atterraggio e di avvicinamento per il rendez-vous tra l’elicottero del Suem e l’ambulanza. Vorremmo averne una ogni 10-15 chilometri su tutto il territorio provinciale», sottolinea il primario.

Una prima riunione con i sindaci dei due distretti dell’Usl 1 è già stata fatta qualche mese fa: «Saranno proprio i sindaci a segnalarci le aree disponibili per questa funzione. Parliamo, nella maggioranza dei casi, di impianti sportivi che dispongano di una illuminazione adeguata. Queste zone saranno date in “gestione” alle associazioni di volontariato, che già hanno degli accordi con noi per i soccorsi sul territorio. I loro membri si impegneranno ad aprire queste strutture sportive in caso di necessità e ad accendere le luci per permettere un avvicinamento in sicurezza dell’elicottero».

Per avviare il volo notturno, oltre all’aumento del personale aeronautico, sarà necessario un secondo velivolo.

«Ce l’abbiamo fatta» dice con una certa soddisfazione Giovanni Cipolotti, che comunque preferisce ancora tenere i piedi per terra. «Per ora pensiamo a gestire e definire il nuovo capitolato, se tutto dovesse andare come pensiamo, il 2019 potrebbe essere l’anno decisivo per vedere realizzato un sogno e garantire il soccorso in ogni ora del giorno e della notte». —


 

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