L'Enel versa l'Ici a trenta comuni
Sottoscritto l'accordo: sono 3.8 milioni di euro per centrali e condotte

La centrale della Stanga
SOVERZENE.
La convenzione è stata sottoscritta. Dopo un iter lungo e difficile, 28 Comuni della provincia di Belluno riceveranno gli arretrati dovuti da Enel produzione per l'Ici sulle centraline situate nei territori comunali interessati. Si tratta di circa 3 milioni e 800 mila euro, comprensivi dell'Imposta comunale sugli immobili tra il 2005 e il 2010, più l'anno in corso. L'accordo è stato formalizzato ieri mattina alla centrale di Soverzene.
Hanno firmato l'accordo Francesco Bernardi, responsabile Enel - Unità di business di Vittorio Veneto, e Giovanni Piccoli, presidente Consorzio Bim Piave. Presenti anche tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, il presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, il consigliere regionale Dario Bond e Roberto Renon, responsabile Enel divisione Gem - Area generazione. Il contenzioso durava da diversi anni, dopo la presentazione dell'emendamento Paniz alla finanziaria 2005, con il quale si imponeva alle società operanti nel settore energetico di pagare l'Ici sulle strutture a servizio di dighe e centrali. A gestire la trattativa è stato il Consorzio Bim Piave, con la collaborazione dei comuni interessati. Tanti gli incontri nell'ultimo anno tra sindaci e presidente del Consorzio, ultimo in ordine temporale quello nel mese di febbraio. Ma la questione era emersa anche un mese fa, in occasione dell'assemblea generale e della discussione della variazione al bilancio di previsione 2011, in cui si prevedeva un surplus di entrate di 160 mila euro a seguito della rideterminazione della rendita catastale. Un punto, quello dell'accatastamento, che gioca un ruolo fondamentale. Finora, infatti, l'Ici non poteva essere pagata perché mancava il valore catastale degli immobili in questione. E, in questo senso, l'accordo di ieri arriva a completamento di un tavolo congiunto avviato da tempo da Enel e Bim con l'Agenzia del Territorio - Ufficio Provinciale di Belluno, allo scopo di definire un percorso condiviso per il calcolo esatto delle nuove rendite catastali degli impianti idroelettrici. «Il valore per la rendita catastale», spiega Piccoli, «è stato determinato per due centrali, Sospirolo e La Stanga. Per gli altri è stata fatta una stima e, per valutare l'accatastamento preciso, ci vorranno altri 3-4 anni». L'accordo, che estende a tutti i Comuni interessati i benefici delle rendite ancora in fase di rideterminazione, stabilisce di versare un importo Ici che non corrisponde al 100%, bensì al 70%. Il restante 30% è stato trattenuto per compensare eventuali errori che potrebbero derivare dalla stima catastale che verrà svolta nei prossimi anni. Questo 70% ammonta per il 2011 a circa 551 mila euro, che saranno moltiplicati per 6 annualità (periodo 2005-2010) e che coinvolgono centrali situate in 28 comuni: Agordo, Alleghe, Arsiè, Auronzo di Cadore, Canale d'Agordo, Castellavazzo, Cencenighe, Cesiomaggiore, Fonzaso, Forno di Zoldo, La Valle Agordina, Lamon, Longarone, Ospitale di Cadore, Perarolo, Pieve di Cadore, Pieve d'Alpago, Ponte nelle Alpi, Puos d'Alpago, Rocca Pietore, San Tommaso Agordino, Sedico, Sospirolo, Taibon Agordino, Vallada Agordina, Valle di Cadore, Vigo di Cadore e Zoldo Alto. La firma riguarda gli impianti di Arsiè, Cavilla, Malga Ciapela 1 e 2, Saviner, Agordo, Cencenighe, Forno di Zoldo, Gardona, La Guarda, La Stanga, Pelos e Sospirolo. «Un aspetto importante», aggiunge Piccoli, «è che si tratta di mettere sotto Ici non solo l'edificio centrale, ma anche tutto quello che concorre alla produzione idroelettrica, quindi dighe, opere di presa, condotte, adiacenze». «Il nostro impegno è massimo», sottolinea Bernardi, «e contiamo di completare la rideterminazione delle rendite nei prossimi 36 mesi. A quel punto gli enti locali potranno disporre di tutte le risorse previste e degli elementi necessari per la propria programmazione». «L'accordo sottoscritto - ha spiegato Bottacin - è un chiaro esempio del buon rapporto che lega il nostro territorio all'Enel. Quella che viene immessa nelle casse comunali è una iniezione di risorse molto importanti».
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