Leonardo Boff e la teologia della liberazione

Domenica il suo tour del Triveneto arriva in valle di Seren, da dove i nonni partirono a fine Ottocento per il Brasile

SEREN DEL GRAPPA. Chi si rivede? Leonardo Boff, uno dei più autorevoli rappresentanti della teologia della liberazione, sdoganata nei giorni scorsi dal Vaticano, tramite gli elogi dell’Osservatore romano a Gustavo Gutierrez. L’uscita del suo nuovo libro, «Al cuore del Cristianesimo. Mistero. Evoluzione. Liberazione» (Editrice Missionaria Italiana, in libreria dalla prossima settimana) è accompagnata da un tour di Boff in diverse località del Triveneto, tra le quali Col dei Bof, domenica pomeriggio, alle 17.30, nella casa dei nonni. Dalla valle di Seren del Grappa i Boff partirono a fine Ottocento per il Brasile.

Leonardo Boff, francescano, brasiliano tutto d’un pezzo, ritornerà “in famiglia” per un convegno in piazza di Pian della Chiesa dal titolo “Crisi e civiltà, Amare la propria terra, Fede e armonia con l’ambiente e le persone, Emigrazione e identità”. A organizzare l’evento è la Fondazione Val di Seren, che si propone di promuovere lo sviluppo della zona d'origine della famiglia di Leonardo Boff.

Dopo un lungo periodo di rapporti critici tra Boff e la santa sede, con l’avvento di papa Francesco le relazioni si sono rasserenate. Boff è molto ottimista sul prosieguo del papato di Francesco, verso il quale ha parole di grande elogio: «Penso che il nome Francesco è più di nome, ma un progetto di Chiesa, di mondo, un impegno di umiltà, povertà e di amore verso la natura, un’apertura di fratellanza con tutti gli uomini, le culture e le religioni. Papa Francesco ha portato una primavera nella Chiesa», afferma Boff. «Ad esempio, nel suo recente viaggio in Brasile la gente ha potuto vedere questo grazie al suo profondo carisma le persone quando ha predicato la rivoluzione della tenerezza, quando ha chiesto ai vescovi di avere l’odore delle pecore, di stare insieme al popolo, di cercare le persone con grande comprensione. Questo è proprio un atteggiamento vicino a Gesù, propriamente evangelico. Lui ha cominciato con la riforma del papato e ora si prepara per riformare la curia romana. Si sta dimostrando un vero pastore e vero vescovo di Roma, amico di tutte le persone».

E pare che Papa Francesco abbia dato appuntamento al francescano immediatamente dopo questa riforma.

Non è la prima volta che Boff arriva a Seren. L’anno scorso c’è stata anche sua sorella Lina, suora che divide la passione per la teologia con quella dei diritti civili e religiosi delle persone e che confidò allo storico locale Marco Rech: «Nostro padre continuava a ripeterci che Leonardo era troppo intelligente per non creare problemi». Leonardo Boff e suor Lina hanno un altro fratello religioso, padre Clovis. «Erano italiani emigrati dall’Austria (Rech, Boff) i parenti di mio padre e dal Veneto (Fontana, Poletto) quelli di mia madre», ha raccontato suor Lina l’anno scorso. Il veneto è stata la loro prima lingua. «Eravamo in 11: 6 sorelle e 5 fratelli. I miei fratelli Clodovis e Leonardo si sono fatti frati, io Serva di Maria. Allora l’unica possibilità, per far studiare tanti figli, era il seminario o l’internato presso le suore. Eravamo nati in campagna. Mio padre, ex allievo dei Gesuiti, era insegnante a San Leopoldo nello Stato di Rio Grande del Sud. Lo definirei un filosofo. Ha fondato una biblioteca popolare per la gente del villaggio. Mio padre era un intellettuale, sempre pronto a pensare; però attento ai problemi sociali. Prendeva le difese della gente di colore che abitava vicino a un fiume». Francesco Dal Mas

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