Leonardo e Guarnieri legati dal sogno per il volo
Il regista Fabio Giudice ha trovato i giusti ingredienti per la cerimonia Suggestivo spettacolo di immagini proiettate sulle facciate dei palazzi storici
FELTRE. Aria frizzante e atmosfera magica ieri sera per spiegare le vele su quindici giorni di sport e panorami mozzafiato che fanno sognare non solo gli atleti in gara, ma anche il pubblico in quella che è un’occasione per mettere in collegamento lo sport, la storia e le tradizioni Feltrine, l’arte e il territorio. Lo sottolinea il regista della cerimonia d’apertura dei Mondiali di parapendio Fabio Giudice, che ha guardato al genio di Leonardo da Vinci – pioniere del volo libero con le sue invenzioni – come collegamento tra la Mostra dell’artigianato chiusa ieri e questo Mondiale fatto tutto di volontari, perché il parapendio è fuori dai grandi circuiti.
«Ho pensato a cosa inserire in questo contenitore sportivo e partendo dal mito di Dedalo e Icaro sul volo ho iniziato a percorrere la storia fino ad arrivare alla figura di Leonardo da Vinci, che è diventata la chiave», racconta Fabio Giudice. «Ho preso contatti con chi poteva fare la mostra dedicata a lui all’interno di un palazzo prestigioso come palazzo Guarnieri, che tra l’altro era la casa di uno dei pionieri del volo di Feltre, Adriano Guarnieri. La scuola del legno di Sedico ha ricostruito un prototipo di Leonardo, mentre lungo le strade sia di Feltre che di Pedavena sventolano le bandiere delle Nazioni partecipanti».
Un’altra figura centrale è quella del deltaplanista Angelo D’Arrigo, campione di volo sportivo scomparso nel 2006. Di origini siculo-francesi era soprannominato “Condor” per le ricerche sul volo dei rapaci delle Ande e per le sue imprese. Figura simbolo del volo libero in Italia e nel mondo, «a lui ho dedicato un momento sui maxi schermi di piazza Maggiore, con un pezzo musicale in sottofondo che parla di volo», spiega il regista della cerimonia d’inaugurazione, che dopo la presentazione ufficiale delle squadre con le foto di rito ha visto la piazza animarsi con il concerto dei Maci’s mobile, mentre i palazzi attorno raccontavano storie di volo attraverso le video-proiezioni.
Suggestivo lo spettacolo di immagini a 360° sulle pareti dei palazzi usate come schermi cinematografici. «Volevo trasportare la gente in una dimensione diversa, che sa di magia, e farla sognare, sollevando lo spirito. Il volo non è soltanto questione di praticarlo, ma avere dei sogni da realizzare», dice Fabio Giudice. «Spero che gli atleti e i loro staff portino a casa un bel ricordo del territorio», aggiunge. «Portare qui il Mondiale significa mettere uno spillo sul mappamondo. Siamo lì e dobbiamo essere molto orgogliosi di quello che ha fatto il comitato organizzatore guidato da Matteo Di Brina, perché ha saputo comunicare al mondo delle qualità che come territorio abbiamo»
. (sco)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video