L’erba cresce, il sindaco chiede aiuto ai suoi cittadini

L’appello di Luca De Carlo a persone disponibili a sfalciare parchi o piccole aree per tenere pulito il paese

«Sfalcia ragazzo che l’erba cresce». È il motto coniato ieri pomeriggio dal sindaco di Calalzo, nonché parlamentare di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo per invitare la popolazione a dare una mano nello sfalcio dell’erba degli spazi pubblico. «Stamattina», anticipa il primo cittadino, «affiggerò un avviso nelle bacheche dei bar di tutto il paese per cercare persone di buona volontà, sia singole sia associazioni, che diano la loro disponibilità, assolutamente gratuita, per tenere pulite alcune aree del comune. Vedremo se riusciremo a pagare loro almeno la benzina».

Attualmente l’amministrazione comunale può contare sull’opera dell’Unione montana, di una cooperativa, dei dipendenti comunali per gli sfalci, «ma purtroppo, come ho potuto constare direttamente ieri mattina in un giro di perlustrazione per il paese, l’erba, complice anche il clima caldo umido di queste settimane, sta crescendo in maniera incontrollata. E c’è quindi necessità di un aiuto in più», spiega De Carlo. Per questo motivo l’idea di coinvolgere la popolazione. «Chi ha voglia di rendersi utile potrà occuparsi di sfalciare e tenere pulita un’area: parco giochi, asilo, punto fuoco o semplicemente una scalinata. Accetto volontari. D’altra parte sono due i mesi in cui necessita questa operazione».

Si tratta per il sindaco di Calalzo, di un’opera che non impegnerebbe troppo i volontari, «ma sgraverebbe il Comune di questo impegno per occuparsi della sistemazione delle strade e dei cigli stradali per permettere a chi viene qui di trovare un ambiente accogliente. Da tre anni, infatti, noi abbiamo abolito l’uso di diserbanti e quindi c’è necessità di intervenire più spesso».

Per De Carlo l’erba alta non è proprio un bel biglietto da visita soprattutto durante il periodo estivo. «Ieri il paese era pieno di gente che visitava il paese. Ed è un peccato che i turisti siano accolti da un ambiente poco curato. Sono sicuro che la comunità calaltina risponderà con generosità come ha sempre fatto finora». 

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