Lesione al calciatore assolto l’avversario manca la prova certa
FELTRE. Assolto perché non è stata raggiunta la prova certa dei fatti.
Questa la sentenza del giudice Domenico Riposati del tribunale di Belluno nei confronti di Marco Turrin (difeso dall’avvocato Ferdinando Coppa) a processo con l’accusa di lesioni e minacce nei confronti di Andrea Fontana (difeso dall’avvocato Giuseppe Triolo).
Il processo aveva visto al banco degli imputati i due giocatori di calcio, l’uno del Monte Tomatico e l’altro dell’Apes Cesio, per i fatti avvenuti durante la partita del 22 marzo 2009. Fontana, che doveva battere un calcio d’angolo, sarebbe stato avvicinato dal Turrin che lo avrebbe ingiuriato. «Sei un figlio di... ora il naso te lo rompo io».
E così la lite sarebbe finita negli spogliatoi dove sarebbe stato sferrato uno schiaffo a Fontana.
Schiaffo che, secondo l’accusa, avrebbe procurato un trauma facciale oltre alla perforazione della membrana del timpano. Una ferita che avrebbe provocato l’indebolimento permanente dell’orecchio oltre a una prognosi di diversi giorni. Fontana si era costituito parte civile per avere il risarcimento dei danni subiti. A dire il vero i due imputati, all’inizio del procedimento, erano stati accusati anche di ingiuria, accusa che è stata poi depenalizzata.
Ieri il pm, in fase dibattimentale, ha chiesto la reclusione per 5 mesi di Turrin, l’avvocato Coppa l’assoluzione del suo cliente, mentre la parte civile ha avanzato la richiesta di un risarcimento di 10 mila euro per il danno al timpano.
Alla fine però il giudice, evidenziando come durante il processo non è stato dimostrato in modo certo e chiaro che i fatti siano andati così come presentati, ha deciso di assolvere il calciatore.
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