Lesioni alla spalla congresso regionale

Ortopedia di Belluno, ogni anno eseguiti oltre 200 interventi Il medico Di Fabio: «Usiamo tecniche all’avanguardia»

BELLUNO. Interventi chirurgici con metodologie all’avanguardia, per curare le patologie degenerative e traumatiche della spalla. All’ospedale san Martino di Belluno, nell’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia, sono in aumento i pazienti che necessitano di queste operazioni visto che il problema è legato soprattutto all’invecchiamento della popolazione.

Ogni anno vengono eseguiti al nosocomio del capoluogo oltre 200 interventi per questa patologia, di cui 150 in artroscopia e il resto con l’utilizzo di tecnologie a cielo aperto. «Insieme con i problemi all’anca e al ginocchio», precisa Stefano Di Fabio, ortopedico al San Martino, «quello della spalla è tra i più diffusi. Siamo in grado di operare tramite tecniche all’avanguardia che prevedono, tra le altre, anche l’inserimento di protesi (35-40 all’anno) e la cosiddetta trasposizione del muscolo detto gran dorsale, che viene eseguito solo in presenza di lesioni irreparabili alla cuffia dei rotatori (complesso muscolo-tendineo della spalla che forma un importante mezzo di fissità e di stabilizzazione dell'articolazione)».

Si tratta di tecniche «che permettono di garantire ai bellunesi e non solo, prestazioni di alto livello», sottolinea Di Fabio che per oggi ha organizzato al Park Hotel Villa Carpenada un congresso regionale della Società italiana della spalla e del gomito (Sicseg) dove ortopedici, fisiatri e fisioterapisti si riuniranno per trattare le diverse problematiche inerenti alla patologia di spalla, appunto. Se l’intervento chirurgico è importante nella ripresa della funzionalità della spalla per il 50%, l’altro 50% è legato alla terapia riabilitativa che seguirà, che può durare anche tre mesi. «Al convegno parteciperanno oltre 140 tra gli esperti in materia e servirà per promuovere un confronto interdisciplinare fra i professionisti che si occupano di chirurgia e riabilitazione della spalla», dice Di Fabio, che conclude sottolineando come «il reparto di Ortopedia diretta da di dicembre da Corrado D’Antimo mira, con questo evento, a rilanciare l’attività scientifica e chirurgica dell’unità operativa, conquistando ancora di più la fiducia e il consenso dei bellunesi. Perché anche qui ci sono delle eccellenze». (p.d.a.)

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