L’estate sul Colle senza la seggiovia. Massaro: «Al lavoro per una soluzione»

BELLUNO
Seggiovia ferma quest’estate sul Nevegal. L’Alpe non ha cambiato la sua posizione: l’assemblea dei soci aveva deciso mesi fa che l’inverno sarebbe stata la sua ultima stagione sul Colle. E quella decisione non è cambiata. Il consiglio di amministrazione della società si è incontrato di recente, ribadendo questa posizione. «Ma attendiamo un incontro con il sindaco, che abbiamo richiesto», spiega il presidente, Maurizio Curti. «Assieme faremo il punto della situazione».
Massaro, del resto, è fiducioso che si possa trovare una soluzione per l’estate: «Negli ultimi anni, ad ogni avvio di stagione c’è stato questo problema e sembrava sempre che la seggiovia non dovesse aprire. Invece è sempre stata trovata una soluzione», spiega il sindaco. «Sono fiducioso sul fatto che si aprirà anche quest’estate, e del resto è un servizio che non si può non dare viste le potenzialità del Nevegal per il periodo delle vacanze».
L’estate post Covid non sarà come quelle passate. I viaggi saranno limitati, e molte persone potrebbero scegliere località come il Nevegal per trascorrere qualche giorno di ferie in un contesto naturale, sano, piacevole.
Alpe la prossima settimana farà alcune comunicazioni, chiude Curti. Il Comune, intanto, ha predisposto un protocollo d’intesa con la società, per il trasferimento dei dati necessari all’analisi di fattibilità dell’operazione di acquisizione degli impianti. Con il documento, Alpe si impegna non solo a collaborare con il Comune nella “definizione di un nuovo assetto gestorio degli impianti di risalita in grado di assicurare la prosecuzione dell’attività sciistica in Nevegal”, ma anche a “sottoscrivere, prima della gara finalizzata alla concessione degli impianti, una promessa unilaterale di vendita/cessione a favore del Comune di Belluno”.
Prosegue, dunque, il percorso avviato da Palazzo Rosso per rientrare nella proprietà degli impianti, per poi affidarli ad un gestore privato. Operazione che, secondo il consigliere regionale Franco Gidoni, non sta procedendo in maniera sufficientemente rapida. Gidoni ha affidato ai social un commento affilato. «Leggo che il Comune ha fatto un bando per trovare un professionista che faccia l’analisi di fattibilità. Dovranno essere valutati i curricula, poi servirà la delibera per l’incarico, i tempi tecnici per fare l’analisi. E saremo a fine estate. Per completare l’operazione poi immagino serviranno riunioni di maggioranza. E infine bisognerà arrivare in consiglio comunale. Tutto questo senza considerare che il Comune dovrà fare una trattativa con l’Alpe per acquisire gli impianti. E poi il bando per affidare la gestione a un privato, trovato il quale ci sarà il passaggio dal notaio. Tutto questo entro l’inverno?», si chiede Gidoni, scettico. «C’è una cordata di imprenditori pronta a gestire gli impianti, ma il Comune deve accelerare. La Regione sta facendo la sua parte». Anche se, spiega lo stesso Gidoni, i 12 milioni di euro che erano nel fondo destinato alle stazioni local, come il Nevegal sono stati trasferiti nel fondo che finanzia tutti gli impianti a fune del Veneto. «Ho salvato 500 mila euro, siamo pronti a metterli per il Nevegal. Ma i soldi, comunque, non sono un problema quelli si trovano. Quella che serve è la volontà, da parte del Comune, a procedere. Non c’è nemmeno la delibera con l’impegno dei 500 mila euro promessi da Palazzo Rosso...», ricorda Gidoni.
«Stiamo andando avanti a pieno ritmo, non ci siamo mai fermati nonostante la pandemia coronavirus», replica Massaro. «Siamo anche impegnati a sistemare le piste bike, per le quali avevamo chiesto un contributo alla Regione che non è mai arrivato. Non importa, ce ne occuperemo noi. I rallentamenti sono dovuti al fatto che abbiamo modificato la procedura perché la Regione ci ha detto che per lei sarebbe stato più semplice fare la sua parte se noi fossimo tornati nella proprietà degli impianti. E noi abbiamo accettato, nonostante questa modalità sia più sconveniente. Credo che in questa fase dovremmo solo collaborare tutti». —
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