L’etilometro perde colpi: assolto

L’apparecchiatura non revisionata scagiona un altro automobilista
BELLUNO. Emergenza etilometro. Capita che l’alcoltest non funzioni bene: non è la prima volta che succede. Anche ieri pomeriggio il giudice Coniglio ha dovuto assolvere un automobilista, che era stato portato a processo, dopo essere stato fermato, nella circostanza dai carabinieri di Cortina. Erano l’1.30 del 2 maggio di tre anni fa, quando C.A. è stato fermato, mentre stava percorrendo via Guide Alpine. Sottoposto all’esame, ha soffiato 0,94 grammi per litro di sangue al primo tentativo e 0,92 al secondo. Penale.


La patente gli è stata ritirata e ha dovuto affidarsi all’avvocato trevigiano Capraro, che ormai ha stabilito una solida collaborazione con il perito Marcon. Quest’ultimo ha spiegato perché i risultati dell’apparecchiatura non erano attendibili. Tanto per cominciare, Dal libretto metrologico si capiva chiaramente che non tutte le revisioni periodiche erano state fatte e conseguentemente i risultati degli esami effettuati con lo stesso non potevano ritenersi genuini.


Per essere conforme alla legge, l’etilometro deve presentare una serie di caratteristiche: la marcatura leggibile, indelebile ed inamovibile che comprende anche l'intervallo di tempo o il numero di analisi, che devono separare due operazioni di manutenzione descritta nel manuale di utilizzazione fornito dal fabbricante. Oltre a questa, allegato all’etilometro dev’esserci il libretto metrologico che «è destinato a ricevere menzione delle operazioni e risultati dei controlli regolamentari relativi allo strumento se del caso, delle riparazioni effettuate». Le manutenzioni annuali non erano state fatte: assolto.
(g.s.)


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