Lettera a Delrio: il tunnel di Coltrondo è il nostro futuro
SANTO STEFANO DI CADORE. Allarme per Coltrondo? Il sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, anche nella sua nuova veste di presidente dell’Unione montana del Comelico e di Sappada, mette le mani avanti, direttamente con il ministro delle infrastrutture, Delrio, fino ad invitarlo in Comelico per rendersi conto di persona dei problemi della viabilità e, quindi, della mobilità.
Ieri gli ha scritto per dire che «i fatti che si sono succeduti e che hanno portato alle dimissioni del ministro Lupi e del presidente Anas Ciucci preoccupano e sconcertano non poco».
Lo scorso mese Lupi era salito a Belluno per assicurare che la galleria paramassi di Coltrondo sarebbe stata allungata entro l’inizio del prossimo anno scolastico e per far capire che il traforo poteva ritenersi già fatto: almeno sulla carta. Ma le dimissioni sia di Lupi che di Ciucci potrebbero intralciare il percorso. Buzzo ha, quindi, preso carta e penna, pardon, tastiera e computer e ha scritto direttamente a Delrio. «So che conosce il nostro territorio e la nostra provincia anche attraverso l’onorevole bellunese Roger De Menech, oltre che per esserci stato personalmente» premette nella sua lettera. E poi la descrizione del territorio. «Il mio Comune come l’intera meravigliosa valle alla quale appartiene il Comelico, sono stati e lo sono tuttora interessati da gravissimi problemi di viabilità. Numerosi e pericolosi movimenti franosi (documentati e monitorati dai geologi) interessano la SS 52 Carnica, principale via d’accesso alla valle e nello scorso novembre la Statale è stata chiusa per un mese con gravissime ripercussioni negative sull’economia del territorio, turismo istruzione e su tutto la sicurezza e il diritto all’accesso alla sanità».
A questo punto Buzzo ricorda al titolare delle infrastrutture che il territorio, l’Anas, i geologi e la politica sono tutti concordi nel ritenere che l’unica soluzione definitiva alle problematiche di accesso alla valle sia la realizzazione di una galleria chiamata di Coltrondo. Ma la presidente dell’Unione Montana rinfresca la memoria di Delrio anche sul fatto che il Comelico è stato recentemente individuato da Regione e Governo come area interna, perché risponde a caratteristiche di marginalità, spopolamento, carenza di servizi, viabilità precaria e, quindi, territorio destinatario di lungimirante programmazione, pianificazione e contributi. «La difficoltà del vivere in montagna, la caparbietà e la dignità dei suoi abitanti, così come l’importanza anche per la pianura che la montagna sia popolata e vissuta, è realtà inconfutabile», sottolinea con forza il sindaco, informando il ministro che un pressing incessante e insistente ha portato la Regione a inserire la galleria di Coltrondo al numero uno delle priorità infrastrutturali da realizzarsi in Veneto.
Buzzo spiega quindi a Delrio che della galleria di Coltrondo, la cui realizzazione comporta un costo stimato attorno ai 60 milioni di euro, «esiste uno studio di fattibilità da me personalmente consegnato a Roma al direttore centrale della progettazione Anas, Di Bernardo». Progetto che è stato consegnato anche al sottosegretario infrastrutture Del Basso De Caro.
Lo scorso 16 marzo, nel corso della visita a Belluno, l’allora ministro Lupi e il condirettore generale Anas Bajo definivano pubblicamente la galleria di Coltrondo progetto blindato, con progettazione definitiva da realizzarsi entro il 2016 e successiva realizzazione a fronte di fondi certi. Ma dopo le recenti dimissioni di Lupi e Ciucci, ecco che il sindaco-presidente presenta a Delrio il conto. «Sono a chiederle, a nome di un intero territorio che caparbiamente rivendica la possibilità di avere un futuro e che vuole credere ancora nelle istituzioni e nell’onore e rispetto degli impegni presi, una sua presa di posizione e rassicurazione in merito, invitandola a rendersi conto personalmente sul posto della criticità della situazione e delle enormi potenzialità della nostra meravigliosa valle».
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