Lettera infuocata della presidente Coniglio
BELLUNO. Inchiostro infuocato. La presidente del Tribunale, Antonella Coniglio ha risposto in maniera garbata ma ferma a una lettera che le aveva inviato la dirigente comunale Maura Florida, a proposito di una centralina telefonica di proprietà comunale, che è in servizio al palazzo di giustizia e andrebbe riportata a Palazzo Rosso. Nessun segreto violato: è il procuratore Francesco Saverio Pavone a rivelarne l’esistenza, dopo averla letta, dalla prima all’ultima riga e fino alla firma, per conoscenza: «La invito a usare toni epistolari più consoni ai contatti istituzionali» è l’inizio della missiva. E si prosegue raccomandando di prendere accordi con chi di dovere per entrare nel palazzo di giustizia, diversamente se ne subirebbero le conseguenze, a livello penale. Il Comune non è più il proprietario tra virgolette del palazzo di via Segato, dal momento che tra l’inizio di settembre e quello di gennaio la competenza è passata al ministero della Giustizia. «Tutto normale» è il commento del sindaco Jacopo Massaro.
Una questione molto importante rimane quella della sorveglianza della struttura di via Segato. Il metal detector subito dopo la bussola dell’ingresso rimane sorvegliato dai carabinieri, l’unica forza di polizia ad aver proseguito un servizio, che per un certo periodo di tempo è stato condiviso con la questura, la Provincia e anche l’istituto di vigilanza privato Mondialpol. Quest’ultimo, al momento, non ha un costo accessibile per le casse del ministero della Giustizia. La differenza tra la domanda e l’offerta non sarebbe eccessiva, ma se i soldi non ci sono c’è poco da mettersi a fare i sottili. (g.s.)
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