Lettere in ritardo, è protesta
BELLUNO. Sale la protesta dei cittadini per i ritardi nella consegna delle lettere da parte di Poste Italiane. Una protesta che cresce proporzionalmente agli annunci di chiusure degli sportelli. La lamentela che arriva da molti bellunesi riguarda proprio questo aspetto. «Vogliono tagliare gli uffici, ma poi non sono per nulla affidabili nel recapito», dicono alcuni, passando ad elencare alcuni episodi che li hanno visti direttamente protagonisti dei disagi postali. «L’altro giorno sono andato nella mia banca», spiega Mario Triches di Mussoi, «perchè il resoconto del 2014 relativo ai movimenti bancari, che solitamente mi viene recapitato entro la prima metà di gennaio del nuovo anno, non mi è arrivato. E così sono venuto a sapere che il resoconto è stato spedito ancora a inizio 2015, ma io ad oggi devo ancora riceverlo. Dove è andato a finire quel plico? Come è possibile che questa corrispondenza ci metta quasi due mesi per arrivare?», dice sconsolato Triches che continua a raccontare le sue disavventure con il recapito: «Ai primi giorni di ottobre», prosegue, «attendevo la convocazione, tramite raccomandata, per una visita all’Inps, visto che sono un pensionato invalido al 100%. I documenti mi sono stati recapitati a ridosso della visita; quando ho chiesto all’Istituto di previdenza una spiegazione mi è stato riferito che erano stati spediti ai primi di settembre. Ma una raccomandata non dovrebbe arrivare in tre giorni? Non se ne può più di questi disagi».
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