L’Eurac: 2.500 veicoli sul Fedaia nella settimana di Ferragosto

La società Eurac di Bolzano, su incarico della Fondazione Dolomiti Unesco, ha indagato sui flussi lungo le strade dei passi. A settembre le auto in transito sono 660
- Il passo Fedaia: la strada e' sempre stata rischiosa
- Il passo Fedaia: la strada e' sempre stata rischiosa

ROCCA PIETORE. La società Eurac di Bolzano, su incarico della Fondazione Dolomiti Unesco, non ha analizzato soltanto il traffico dei passi intorno al Sella. Anche altri, come il Fedaia (oltre che il Costalunga e il Sant'Osvaldo, tra Erto e Cimolais).

I numeri. Duemilacinquecento i veicoli in salita e in discesa ai piedi della Marmolada nelle giornate di Ferragosto, un migliaio in meno a luglio. Veicoli leggeri, nella stragrande maggioranza. Sul finire della stagione estiva, a settembre inoltrato, le auto di passaggio risultano poco più di 660. Attenzione, però, in ottobre, alla coincidenza con alcune festività in Germania, anche sul Fedaia riprendono i transiti, specie di moto.

I picchi. «Osservando la distribuzione giornaliera media dei veicoli - informa lo studio Eurca - si rilevano alcune analogie con quanto rilevato nei passi Campolongo, Costalunga, Gardena, Sella e Pordoi. In particolare, i dati evidenziano la concentrazione dei transiti nella fascia oraria 9-17, con un picco in tarda mattinata, dove mediamente i transiti orari sfiorano le 200 unità (fascia oraria 10-11), congiuntamente ad un secondo picco meno elevato nel pomeriggio (15-16), quando i veicoli in arrivo al Fedaia sono mediamente circa 180.

Le moto. I transiti delle moto risultano invece relativamente più frequenti nelle ore centrali della giornata, in particolare tra le 12 e le 16, quando i motocicli contano per circa un quinto del volume totale di veicoli. Come conferma il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, che lavora sul Fedaia, il numero di veicoli leggeri in arrivo al passo dalla Val Pettorina per il 62,5% attraversa il Fedaia, proseguendo per Canazei. Si tratta non solo di turisti, ma anche di pendolari.

Chi è il turista tipo al lago Fedaia. Dall'indagine di Eurac fra i turisti al lago Fedaia è emerso che le attività svolte dai visitatori sono diversificate. Esse spaziano tra attività leggere quali svago e relax (30% degli intervistati) o osservazione della flora e della fauna (19%) ad attività più impegnative come trekking (11,5%) e arrampicata/alpinismo (4%). L'area risulta inoltre frequentata prevalentemente da visitatori italiani (54%) e tedeschi (22,7%). L'indagine ha inoltre evidenziato come la quasi totalità dei visitatori utilizzi prevalentemente un mezzo privato per giungervi (86,6%, di cui solo il 3% motocicli), mentre solo poco più del 3% di intervistati utilizza un mezzo di trasporto pubblico. Tra gli arrivi dal versante bellunese, le soste in prossimità della diga appaiono generalmente inferiori, e comprese tra il 36% (216 veicoli) registrato nei rilevamenti di luglio e il 43% (176 veicoli) nel periodo settembre/ottobre. Il Fedaia rappresenta un importante collegamento turistico e punto di accesso alle Dolomiti patrimonio Unesco, ma è anche un cruciale valico per la mobilità interprovinciale. «Ecco perché - conclude De Bernardin - occorre una sistemazione definitiva della strada, con la messa in sicurezza del passo».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi