Levego, nessuno protestò quattro anni fa

BELLUNO. Il biotopo in trappola. A Levego, sta nascendo una zona artigianale da 77 mila metri quadrati, che prevede capannoni alti anche una dozzina di metri. Ma siamo sicuri che quella di Ca’ Loch fosse davvero la tipica area, nella quale vivevano organismi vegetali ed animali di una stessa specie o di specie diverse, che adesso non ci sono più? I manifestanti che hanno protestato prima il 16 maggio e poi sabato scorso vivono con questa certezza. Mentre il sindaco Jacopo Massaro non ce l’ha, anche se può condividere le loro preoccupazioni.
Averlo saputo prima... «Non c’è scritto in alcun atto che quello fosse un biotopo. L’idea di quell’area artigianale è del 2011 e, a quei tempi, nessuno si era fatto sentire. Credo che non lo sapessero nemmeno quelli che ora marciano, altrimenti magari mi avrebbero avvertito. Stavo all’opposizione, quando il sindaco era Antonio Prade e avrei senz’altro fatto qualcosa. Noi siamo abituati a sentire la popolazione, specialmente quando i lavori sono così importanti. L’abbiamo fatto per la rotatoria di Mussoi, figurarsi per un complesso così».
Il proprietario è il Consorzio Quadrante Levego e nel cantiere sta lavorando l’impresa GG Garbin di Fonzaso. Si contesta non solo la distruzione del biotopo, ma anche lo scavo sulle grave del Piave, autorizzato dal Genio civile: «Accanto al Genio, ci sono per forza anche i permessi di Usl, Arpav e Sovrintendenza, in un contesto del genere. È tutto a posto, ma non dimentichiamo che il mio predecessore è riuscito a strappare due importanti condizioni: il 50 per cento in meno, rispetto alle cubature previste inizialmente e 30 mila metri quadri di verde, cioè quattro volte tanto, in confronto al progetto originario. Non sono conquiste da poco e lo dico con l’onestà intellettuale necessaria. Aggiungo che non sapremmo dove altro metterla quell’area artigianale. A Mier? A Modolo? Né da una parte né dall’altra, naturalmente».
Ma si protesta lo stesso e sabato mattina i manifestanti hanno trovato due cancelli chiusi: quello del cantiere che dovrebbe ricadere su una strada ad uso pubblico e l’altro della cava, che è sicuramente su un’area demaniale. I vigili urbani stanno stendendo una relazione tecnica e i manifestanti hanno annunciato un esposto. Ma il sindaco era stato invitato sabato? «C’è bisogno di sapere chi ha ragione e se ci sono delle responsabilità. Eventualmente, prenderemo delle iniziative. Se ero stato invitato? Due giorni prima, mi sono ritrovato sulla bacheca di Facebook un messaggio, nel quale Federico Balzan dice che i politici sono invitati. Se magari mi avessero chiamato prima».
I vigili stanno svolgendo le indagini: «Credo che avremo qualcosa in mano entro oggi pomeriggio», promette il comandante Gustavo Dalla Ca’, «se i cancelli dovevano essere aperti, allora li faremo aprire».
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