Levego, travolta sulle strisce: donna in prognosi riservata
Travolta sulle strisce in via Meassa. Una 27enne di origine bielorussa, residente con la madre a Levego, è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Non sarebbe in pericolo di vita, ma i medici si sono riservati la prognosi e stanno valutando il politrauma. Nella frazione della Sinistra Piave, la conoscono tutti come “Mascia” ed è una donna, che pur essendo ancora molto giovane, ha alle spalle un vissuto di grande sofferenza, fin dai tempi della morte del padre, a distanza di diversi anni dal disastro della centrale nucleare di Chernobyl del 26 aprile 1986. Era ancora Unione Sovietica, prima di diventare Ucraina.
Ieri mattina M.M. era uscita di casa e, verso le 8, stava attraversando la strada provinciale 1 davanti all’asilo «Dino Buzzati» e a pochi metri di distanza da un pre-velox, quando è stata investita da una Volkswagen Golf, che stava procedendo in direzione Ponte nelle Alpi. Il conducente A.P., bellunese di 37 anni non stava sicuramente viaggiando ad alta velocità, anche per il traffico di quell’ora, ma non è riuscito a frenare in tempo e a evitarla. Dichiarerà agli agenti della polizia locale di essere stato abbagliato dal sole e di non averla vista. Nell’impatto, la donna è stata sbalzata di alcuni metri verso il bar 2000, dalla parte opposta della carreggiata.
L’allarme è scattato immediatamente e dall’ospedale San Martino è partita l’ambulanza per i primi soccorsi. La ferita si presentava parecchio dolorante ed è stata imbarellata e trasportata, in un primo momento, al Pronto soccorso, in codice 3. Non era definita in pericolo di vita, tuttavia i medici hanno preferito far muovere l’elicottero da Pieve di Cadore per il trasporto fino al Ca’ Foncello di Treviso, dove i colleghi non si sbilanciano sulla prognosi. Un forte politrauma da strada importante, di conseguenza ci vorrà diverso tempo per guarire.
I rilievi di legge sono stati effettuati dai vigili urbani, che hanno sentito il conducente dell’auto tedesca, per ricostruire compiutamente la dinamica dell’investimento. Essendo le 8 del mattino, difficile che possa aver influito l’uso di sostanze alcoliche, da capire invece se possa c’entrare qualcosa il telefono cellulare. Come anticipato, l’uomo sostiene di essere stato confuso dal sole ancora basso e di non aver potuto evitare l’incidente.
Disagi pesanti al traffico, tanto è vero che non sono mancati i ritardi, tra le mamme che in quei minuti dovevano portare i bambini all’asilo. La notizia si è diffusa i maniera molto veloce in via Meassa e dintorni. Don Rinaldo Ottone, il parroco dei Santi Tomaso e Brigida conosce molto bene la ragazza: «Spero che le conseguenze non siano stata troppo gravi e che “Mascia” possa tornare al più presto a casa. Stiamo parlando di una famiglia già pesantemente colpita da eventi dolorosi, in passato. Ho moltissima stima anche per la madre, una signora che fa anche l’impossibile, per cercare di tirare avanti, insieme a lei. Mi auguro che tutto vada a finire per il meglio». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi